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D'Alema, Fassina, Veltroni, Bindi,ecco i ministri "trombati" da Letta,i farisei resteranno fuori da tutto

D'Alema e Veltroni

Ignazio Stagno
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  Enrico Letta ha ricevuto l'incarico per formare il nuov governo. Questa sera scioglierà la riserva e presneterà la squadra dei ministri. Il governo Letta nasce però sotto la stella della rottamazione. Enrico non vuole dinosauri tra i piedi, soprattutto quelli di marca Pd. Enrico Letta dovrà muoversi come un equilibrista per non spazzare via le briciole di Pd che ancora restano da qualche parte. Così la lista dei ministri diventa un campo minato. Lui senza se e senza si libera di Massimo D'Alema. Da tempo il suo nome veniva legato al ministero degli Esteri, ma a quanto pare Baffino resterà fuori. Un altro trombato eccellente potrebbe essere Luciano Violante. A lui toccherebbe il dicastero della Giustizia, ma la sua scelta rischia di essere una bomba ad orologeria per il governo e soprattutto per i democratici. E lo stesso Giuliano Amato, che fino all'ultimo ha sperato nella chiamata di Napolitano (e, prima, in quella del Parlamento per il Colle), si sente in lizza per la poltrona dell'Economia, ma è a rischio. Addio a Fassina -  Un altro che piangerà davanti alla porta di palazzo Chigi sarà Stefano Fassina. E' l'uomo rosso del Pd, quello dell'ala vendoliana che si è beccato pure una sonora contestazione per quel suo sì al governissimo con il Cav. Fassina dovrà cedere il ministero del Lavoro a Sergio Chiamparino, il moderato ex sindaco di Torino. A mani vuote resterà anche Dario Franceschini. Dopo la cena che gli è andata di traverso l'altra sera mentre veniva insultato e contestato da democratici e grillini, secondo i rumors dell'ultima ora dovrebbe restare fuori dalla squadra di governo. Ciao Rosy, addio Walter - Una bella vendetta Enrico letta invece la consumerà ai danni di Rosy Bindi che troppo in fretta ha detto no all'ipotesi di un governissimo guidato dal vicesegretario del Pd. Rosy resterà ferma a questo giro, probabilmente l'ultimo per lei, e guarderà col binocolo il Consiglio dei Ministri. Infine c'è Walter Veltroni. Di lui si parla da tempo. E' uno dei tanti trombati del Pd che con cinismo ha accettato di mettersi da parte, un pò come ha fatto D'Alema per attendere poi la chiamata a palazzo Chigi. Beh, a quanto pare Walter dovrà andarsene davvero in Africa. Letta dovrebbe evitare un governo crocerossino per i trombati democratici. Parlamentarie e primarie hanno parlato chiaro. Certa gente la base democratica non la gradisce più. Letta deve farsi interprete del malumore che gira in largo del Nazareno. I renziani avrebbero la precedenza. Qualche ministro giovane basterebbe per sedare l'agonia democratica. Ma si sa non deciderà solo Letta. Il suo governo comincia a palazzo Chigi e termina in largo del Nazareno. Monti pretende la poltrona -  Lui deve tenere conto anche delle spinte di un mai domo Professor Monti. Il Loden infatti ha fiutato che per lui si sta avvicinando il baratro e allora fa subito uno squillo a Letta in cerca di una poltrona: "Sono a disposizione del nuovo presidente incaricato", queste le parole del Prof subito dopo il discorso di Letta. Il Loden di starsene a casa con il cagnolino Empy non vuole saperne e allora reclama già una poltrona da ministro. Letta potrebbe accontentarlo  (I.S)  

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