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Pizzarotti ora va contro Grillo:"Sì al governissimo se serve,spero nelle capacità di Napolitano"

Movimento 5 Stelle in trionfo a Parma: Federico Pizzarotti (a destra) con Beppe Grillo

Il sindaco di Parma rischia grosso. Ha ribaltato la linea del Movimento. Lui è il "Gianni Letta" a 5 Stelle e apre ai partiti: "Un esecutivo di larghe intese può essere utile"

Ignazio Stagno
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di Ignazio Stagno Non importa avere tante idee. Importa averne una. Il Movimento Cinque Stelle invece ne ha mille e tutte che profumano di confusione. C'è chi grida al golpe per l'elezione di Re Giorgio, c'è chi di notte ancora sogna un governo guidato da Stefano Rodotà, c'è chi vuole al rogo i farisei dell'inciucio e c'è chi se ne frega dei diktat di Grillo, Crimi, Casaleggio e Lombardi e comincia a pensare e soprattutto a parlare per conto proprio. Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, la Stalingrado grillina, durante le convulse consultazioni del dopo voto era stato etichetttato come il "Gianni Letta" del Movimento Cinque Stelle. Un mediatore che fa il lavoro sporco lasciando a Beppe la libertà di fare propaganda. Pizzarotti è uno pratico. Lui in piazza non ci va e se gli chiedono cosa preferisce per il futuro, lui non ha dubbi: "governo di larghe intese". Tradotto, vuole un governissimo. Sì al governissimo -  I grillini se sentono questa parola tirano fuori la croce, con tanto di esorcismo, per liberare il corpo del sindaco dal Satana inciucione. Lui tira dritto e in un'intervista a La Stampa apre in maniera netta e decisa al governissimo con Pd e Pdl: "È indubbio che occorrano riforme, e quelle che riguardano gli enti locali sono le più urgenti, perché i Comuni sono l'ultimo baluardo a contatto con la gente. Occorre rivedere il patto di stabilità, ridurre la burocrazia. Ebbene, se per ottenere questo risultato è necessario che ci sia un governo, auspico che un governo venga fatto". Più chiaro di così Pizzarotti non poteva dirlo. Il sindaco non grida nè al golpe, nè al golpettino. Ha il senso della realtà e capisce che bisogna fare le cose in fretta senza inseguire populismo e megafoni da piazza. Spera in Napolitano - Le sue parole faranno discutere, dato che lui è uno dei "big" del Movimento Cinque Stelle. E a soprpresa, lui grillino tra i grillini, ha totale fiducia nel presidente Napolitano. Non aspetta ancora la venuta del messia che per i 5 Stelle hai nome di Rodotà. No, il sindaco si mette nelle mani di Re Giorgio: " Se fanno Amato vuol dire che questa classe politica è totalmente impermeabile. Ma io spero in un colpo a sorpresa di Napolitano, un nome che possa unire". Come dire: "Napolitano pensaci tu". Quella di Pizzarotti è un'apertura bella e buona ad una collaborazione del M5S con i partiti che daranno la fiducia al nuovo governo. E' vero, Pizzarotti parla a titolo personale, ma il suo tempismo a pochi giorni dalla nascita del nuovo esecutivo è di sicuro un segnale da non sottovalutare. Ora Grillo che farà? E' già pronto il cartellino rosso pure per il sindaco di Parma con l'accusa di alto tradimento?

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