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Grillo: "Golpettino furbo. Solo Chavez peggio di Napolitano"

Beppe Grillo

Giulio Bucchi
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"Vi dico subito, sono perplesso". Sono le prime parole della conferenza stampa-fiume di Beppe Grillo arrivato a Roma dal Friuli per la manifestazione del Movimento 5 Stelle in piazza Santi Apostoli, oggi alle 15. Una "marcia su Roma" rinviata di qualche ora e dalla quale è poi scappato, perché ha spiegato su Facebook: "Nonostante una conferenza stampa di 2 ore sono stato assalito dai giornalisti che mi hanno impedito il passaggio e non ho potuto incontrare i cittadini''.  Il tono resta alto contro Giorgio Napolitano e Parlamento: "Golpe? Diciamo un golpettino istituzionale furbo... Ma io calmo gli animi, non voglio favorire la violenza. Siamo gandhiani!". Sabato "abbiamo assistito a qualcosa di inconsueto. Bersani, Berlusconi, Monti e Napolitano hanno deciso di notte di rinnovare il settennato. Sono 14 anni, mai successo nella nostra storia. Chavez, forse l'ha superato. Quando ho parlato con il presidente, l'ho visto stanco, avvilito, parlavo sempre io". E quindi ricorda la proposta a 5 Stelle fatta al Colle: "Dobbiamo voltare pagina, tocca a noi, il primo partito in Italia". Grillo: "Temevo la mia presenza aizzasse i violenti" Guarda il video su LiberoTV "Lo stipendio ai parlamentari serve" - Il "golpettino", spiega Grillo, "parte da lontano, ma noi siamo più furbi di loro. Vogliono metterci fuori gioco come Movimento, vogliono obbligarci a prendere i rimborsi elettorali altrimenti non si può concorrere alle elezioni. Si sono ridotti gli stipendi, io non glie l'ho mai chiesto. Per i parlamentari servono gli stipendi, come fa uno da Brescia a vivere a Roma? Loro rendicontano tutto!". E giù l'affondo a Napolitano: "Servono soldi? Che tagli il presidente i costi del Quirinale, invece di restare 14 anni. Tagliamo i fondi per la Tav, inutile. Tagliamo le spese belliche, nazionalizziamo le banche che falliscono. Così 1.200 euro di reddito di cittadinanza li troviamo!". "Niente tempo da perdere" - Bersani, Berlusconi e Monti "hanno fatto uno scambio: hanno preso tempo, un anno, come usurai di quart'ordine. Ma noi non abbiamo tempo da perdere, non ce lo possiamo permettere". Ora, attacca Grillo, "vogliono mettere Amato premier, l'ex tesoriere di Craxi. Uno dei tanti della famiglia Letta... Questo Parlamento bloccato ha continuato a ripetere il rito del voto segreto quando tutti sapevano cosa sarebbe successo. Hanno bloccato le commissioni con la scusa del governo che non c'è. Falso. Tanto è vero che una legge questo governo uscente l'ha fatta, quella sui 40 miliardi alle piccole e medie imprese. Siamo stati noi ad accorgerci che quei soldi andavano al sistema creditizio e non alle imprese. L'inquietante ministro Grilli, qualche giorno dopo, se n'è dovuto accorgere...". In ogni caso, se sarà governissimo, Beppe assicura: "Se ci metteranno in un angolo, staremo in un angolo". "Bersani ci tendeva trappole" - Sull'accordo mancato su Rodotà con il Pd, Grillo torna a picchiare duro Bersani: "Subito dopo il voto ha fatto scouting, ha provato a rubarci i voti in Parlamento. Se ci avesse detto facciamo un governo insieme, di sinistra, ci avremmo pensato. Noi qualcosa di sinistra ce l'abbiamo: per esempio, l'incandidabilità di Berlusconi... Ma loro vogliono salvare il culo a Berlusconi sulla giustizia e salvare il culo alla sinistra sul Monte dei Paschi di Siena, scandalo dove ci sono dentro tutti i vertici del Pd dal 1995 ad oggi. Berlusconi e la sinistra in 20 anni si sono passati la borraccia. Invece parlano dei 200 euro delle ricevute della Lombardi. E poi saremmo noi gli artefici di questo casino?". Ma le lancette scorrono: "Hanno un anno, 8 mesi di tempo, con l'agenda Monti. Non ce la faranno mai, io sfido un politico qualsiasi a venire in piazza, quella vera. Dobbiamo tornare allo spirito di solidarietà del Dopoguerra, questa è una guerra con macerie peggiori. Io a volte me lo chiedo: Chi me lo ha fatto fare? Chi c'è dietro di me? Andate a prendere il bilancio di Casaleggio. Ho un resort in Costarica? Venite, vi invito. Chi mi finanzia?". E dalla platea parte un grido: "Ci siamo noi!". Il noi sono i "grillini con due palle così, l'80% laureati. Agricoltori che parlano di agricoltura, per esempio. Qui abbiamo i grillini, per fortuna. All'estero hanno i Le Pen, i nazisti, Alba dorata".

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