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Quirinale, Napolitano presidente. I grillini non applaudono e i colleghi gridano "buffoni!"

Quando Re Giorgio "vede" la rielezione tutto il Parlamento si alza per esultare. Solo gli onorevoli M5S rimangono seduti e volano insulti

Giulio Bucchi
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Quando Giorgio Napolitano arriva a un paio di voti da quota 504, che lo conferma presidente della Repubblica, il Parlamento si alza in piedi, da sinistra a destra, per applaudire la rielezione. Solo gli onorevoli del Movimento 5 Stelle, che hanno votato Stefano Rodotà insieme a Sel, rimangono a sedere, senza applaudire. Al loro indirizzo i colleghi fanno partire insulti e contumelie: "Buffoni! Buffoni!" è un coro immediato, che fa interrompere per qualche secondo lo spoglio alla presidente della Camera Laura Boldrini. E contemporaneamente, all'esterno di Montecitorio, molti elettori strappano le tessere del Partito democratico in segno di protesta con il Pd per "l'inciucio" che ha negato la salita al Colle di Rodotà. Se Napolitano doveva essere il presidente "pacificatore", si parte col piede sbagliato.

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