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Rodotà scarica Grillo e la piazza:"Il parlamento decide in democrazia"

Stefano Rodotà

Il candidato al Colle del Movimento Cinque Stelle butta acqua sul fuoco e non accetta la "marcia su Roma" dei grillini. "Le decisioni parlamentari possono essere discusse ma queste si muovono nell'ambito della legalita' costituzionale"

Ignazio Stagno
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Stefano Rodotà finalmente ha preso la parola per redarguire la spinta all'insurrezione che Beppe Grillo ha lanciato dal suo blog contro un Napolitano-bis, difendendo proprio il nome di Rodotà per la corsa al Quirinale. "Ringrazio tutti quelli che pensano a me e sono contento che il mio nome parli alla sinistra italiana. Per quanto riguarda le ultime vicende sono sempre stato convinto che le decisioni parlamentari possano e debbano essere discusse e criticate anche duramente ma partendo dal presupposto che si muovono nell'ambito della legalita' costituzionale", ha affermato Rodotà. Insomma nelle sue parole c'è un freno alla grande "mobilitazione di piazza" che Grillo ha rilanciato con la sua "marcia", in camper su Roma. In tanti chiedevano un intervento di Rodotà perchè si dissociasse dalla furia grillina che si sta per abbattere su Roma. Per tutta la giornata i toni erano stati durissimi. Vito Crimi in piazza ha gridato, aizzando la folla: "Ro-do-tà, Ro-do-tà!". Un appello per mobilitare la piazza contro il bis di Re Giorgio. Rodotà ha capito che era giunto il momento di buttare acqua sul fuoco e l'ha fatto. Ora Grillo ha perso la sua battaglia. "Quello che decide il parlamento è democrazia", ha detto Rodotà. Il candidato di Beppe. (I.S)

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