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Quirinale, Napolitano rieletto. Ecco il nuovo governo: Amato premier, Monti ministro?

Giulio Bucchi
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di Claudio Brigliadori "Un governo Amato? Se lo votino loro". Il leghista Roberto Calderoli fa la voce grossa, ma la strada sembra segnata: checchè ne dicano i democratici, l'accordo in extremis raggiunto sulla rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale (mai accaduto nella storia della Repubblica e arrivato solo dopo una mattinata di pressing selvaggio) nonostante le ritrosie del presidente e le proteste degli altri partiti in Parlamento, è partito dal presupposto di dare vita a un governissimo. Che poi lo si chiami "governo del presidente", "governo di scopo" o, addirittura, "governo di scopo politico" poco cambia. La sostanza è questa: Pd (o parti di quel che ne resta), Pdl e Scelta civica insieme, sia nella maggioranza sia nella squadra dell'esecutivo, per dare vita a un'esperienza di totale emergenza sullo stile di quanto accadde nel novembre 2011. Ecco la squadra - Niente tecnici, però. Nel futuro governo ci sarebbe l'ossatura dei 10 saggi, sia per provenienza sia per personalità presenti. Nessun grillino, nessuno vendoliano, forse (questa l'unica defezione) nessun leghista. Il nome del premier, fondamentalmente, girerà intorno a due opzioni: Giuliano Amato (che ha molti detrattori, non solo nel Pdl) oppure Enrico Letta in ticket con Angelino Alfano o suo zio Gianni Letta come sottosegretari. Ma Franco Bechis snocciola un'altra rosa: Amato premier, suo vice Enrico Letta e Gaetano Quagliariello (uno dei 10 saggi), l'ex premier Mario Monti agli Esteri (saranno felici di accoglierlo i due marò in India), Anna Maria Cancellieri confermata al ministero degli Interni e Luciano Violante alla Giustizia. Uno scacchiere delicatissimo, per evitare lo scacco ai Re.   Anche tecnici - Francesco De Dominicis, su Libero in edicola domenica 21 aprile, la definisce "una versione rivisitata in chiave politica del Governo tecnico di Mario Monti". Accanto agli esponenti dei partiti, dunque, (in lizza per gli Esteri c'è anche Massimo D'Alema, mentre all'Istruzione il favorito è il "saggio" ex Pdl, oggi Scelta Civica, Mario Mauro) spazio anche a tecnici. All'Economia scontato l'addio di Vittorio Grilli: il sostituto arriverebbe dalla Banca d'Italia, con uno tra il governatore Ignazio Visco, il direttore generale Fabrizio Saccomanni e il vicedg Salvatore Rossi.   

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