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Pd, il partito ha ucciso Bersani

A votare contro Marini soprattutto gli under 45, i giovani dem più grillini che bersaniani

Lucia Esposito
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La fumata nera sul nome di Franco Marini per l'elezione al Colle è stata una mazzata ancora più pesanta della non vittoria alle elezioni. E' stata il sugello del fallimento di Pier Luigi Bersani e della spaccatura ormai insanabile tra le varie correnti del Pd. IL partito è a pezzi. Bersani non è stato in grado di coagulare il consenso intorno ad un nome e si è capito che quando c'è odor di accordo con il Pdl, il giovani del partito scalpitano, si danno alla fuga. A "tradire" Bersani, a farlo schiantare contro il contro il muro di Marini, sono stati soprattutti i giovani under 45, giovani che sono più grillini che democrarici. Come scrive Franco Bechis su Libero in edicola oggi venerdì 19 aprile, la vittora di Beppe Grillo non è stata solo quella che è visibile nelle folte truppe del Movimento 5 Stelle per la prima volta approdate alla Camera e al Senato. Il suo successo è assai più visibile nelle truppe altrui: centinaio di grillini che enttrano nel pancione del Pd. Nel partito c'è stata una grande rivolta generazionale: sotto i 45 anni nessuno ha seguito le indicazioni del segretario e ha votato diversamente. E mentre Bersani fino all'ultimo sperava ostinatamente di poter portare al Colle Marini, i suoi celebravano il suo funerale politico. I giovani, affascinati dalla rottamazione, dal cambiamento, dall'anti-casta e soprattutto animati dall'antiberlusconismo si sono ribellati. E Bersani si è schiantato.

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