In piazza contro loro stessi: la tragicommedia dei democratici scoppiati
L'ultima follia del Pd: una manifestazione per evitare che Marini, uno dei loro fondatori, vada al Colle. Vogliono Rodotà perché ha firmato un appello anti-Cav
di Mario Giordano Tutti in piazza, tutti in piazza: oggi si protesta contro noi stessi. L'ultima follia del Pd in fase autodistruttiva è una manifestazione che prende di mira finalmente chi ha fatto davvero del male al partito: cioè colui che l'ha fondato. Franco Marini: eccolo lì, paga una volta per tutte le conseguenze di quell'atto insano. Che cosa gli è mai saltato in mente? I militanti del Pd, per ricompensarlo di aver dato vita al Pd, lo contestano a Montecitorio, pronunciando il suo nome come se fosse quello di Mengele. Marini? Che schifo. Marini? Che disastro. Marini? Se lo eleggono brucio la mia tessera. Proprio così: lo dicono e lo fanno, bruciano la tessera. Fuocherello purificatore per lavar via l'infamia massima: la candidatura di un compagno di partito. (...) Su Libero di venerdì 19 aprile, Mario Giordano scrive dello psicodramma che scuote il centrosinistra. L'epicentro è Franco Marini, contro il quale i "democratici scoppiati" scendono in piazza. Insomma, il Pd scende in piazza contro se stesso. L'ultima loro follia è la manifestazione per evitare che un fondatore del Pd vada al Quirinale. Vogliono Stefano Rodotà. Il motivo? Solo perché ha firmato un appello anti-Berlusconi. Leggi il commento di Mario Giordano su Libero di venerdì 19 aprile