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Marini e il lato oscuro per il Colle,dall'accusa di concussione ai Parioli...

Franco Marini

Lui ha passato indenne tutte le mareggiate del Transatlantico. Ma pesa un procedimento archiviato per uno strano giro di soldi tra Sme, la rivista il Sabato e il ministero del Lavoro e quella casa di lusso comprata a pochi euro

Ignazio Stagno
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Franco Marini in queste ore sembra essere a un passo dal Colle. Ma chi è davvero l'ex presidente del Senato e grande mozzo del Transatlantico in tutte le mareggiate della casta? Marini ha pure lui qualche scheletro nell'armadio. Va detto subito, tutte le indagini a suo carico sono finite nel nulla. Ma a volte a salvarlo è stato proprio il tribunale dei ministri e la stessa Camera negando l'autorizzazione a procedere. L'affare del Sabato -  Nel 1995 Franco Marini è ministro pro tempore del lavoro e della previdenza sociale". Un ruolo non da poco. Lui risponsabile del dicastero per i pensionamenti seguiva da vicino molte delle aziende di Stato o parastatali che galleggiavano sull'economia del Paese. Una di questa era lo Sme, la costola agro-alimentare dell'Iri, guidato nel corso della sua lunga storia anche da Romano Prodi. A Napoli i pm Francesco Menditto e Vincenzo Piscitelli si misero a lavoro per capire cosa ci fosse dietro il prepensionamento di 365 dipendenti dello Sme. Il ministero guidato da Marini tanti ne assegnò a quel ramo dell'Iri che vedeva al timone Giancarlo Elia Valori. E fu proprio lui ad accusare Marini di uno strano scambio con la rivista il Sabato, guidata da Paolo Liguori, legato ai prepensionamenti.  Il documento dei giudici accusava il deputato e ministro del Lavoro di aver concesso una serie di prepensionamenti a dipendenti del gruppo di Stato Sme in cambio dell'acquisto da parte dell'azienda di spazio pubblicitari su Il Sabato. Nello specifico la richiesta riporta di un interrogatorio del presidente Sme Giancarlo Valori e precisa che il contributo alla stampa viene confermato anche dall'amministratore delegato del gruppo. L'accusa fu di concussione. Quando fu trasmessa al tribunale dei ministri la successiva richiesta per l'autorizzazione a procedere fu negata dalla Camera. Marini così si salvò. Il "pariolino" -  Qualche anno dopo invece Marini inciampa sui gradini di casa sua. Infatti fa uno strano acquisto. Compra dall'Inpdai una casa nel quartiere Parioli, in via Lima, al costo di un milione di euro. Una reggia, 14 vani che secondo il valore di mercato del tempo sarebebro dovute costare almeno 3 milioni di euro. La questione si chiuse in fretta, ma Marini continua  godersi quella bella casa in pieno quartiere Parioli. Lui aveva sminuito subito il valore della casa: "Quelli dell'agenzia del territorio quando hanno valutato l'appartamento si sono resi conto che era un piano rialzato. E mi hanno fatto lo sconto". Certo con 14 stanze sarà di sicuro un tugurio. (I.S)

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