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Berlusconi e Bersani trattano,il Pd propone Mister X: Visco?

Berlusconi e Bersani

Ignazio Stagno
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Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani starebbero discutendoper decidere il nome per il Qurinale. Secondo alcune indiscrezioni del Transatlantico i due stanno trattando per arrivare ad un accordo comune per il Colle. I nomi sul campo sono tanti. Quelli che sta portando in dote Bersani non piacciono affatto al Cav. Franco Marini, Anna Finocchiaro, Massimo D'Alema e Giuliano Amato non sono profili su cui il Pdl può trovare un'intesa. Così il segretario del Pd che, va detto, è apparso molto confuso su tutta la gestione delle candidature per il Colle deve tirare fuori un presunto "Mister X" che deve convincere anche il Cav. Mister X -  Ad avanzare l'ipotesi dell'"asso nella manica" è una voce autorevole dei bersaniani, Alessandra Moretti, deputata e portavoce del segratario: "Bersani ha un asso nella manica, una carta segreta: un nome che non è tra quelli indicati finora e su cui le forze politiche potrebbero trovare un'intesa". Ora è caccia a "Mister X". Chi è? Secondo alcune indiscrezioni il nome in pole position è quello del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Un super tecnico da portare al Colle. Poi ci sono i nomi anche di Sabino Cassese, giudice della Corte Costituzionale e quello dell'ex ministro Sergio Mattarella. Insomma una rosa di nomi da cui pescare per avere l'ok del Pdl . Sbloccata la questione Qurinale, la legislatura potrebbe partire davvero.E su solide basi. Sembra tramontata l'idea invece di un accordo Pd-Cinque Stelle. "Stefano Rodotà lo voterei anch'io è un nome di altissimo profilo di cui si parla fin dall'inizio" dice ancora la Moretti. Bastonata a Grillo -  Ma nonostante la timida apertura arriva subito la bastonata per Grillo: "Apprezzo che Grillo abbia finalmente smesso di insultarci, ma mi chiedo dov'era quando Bersani gli proponeva di attuare i famosi 8 punti e di cambiare insieme l'Italia. Grillo deve capire che non può dettare lui le regole del gioco e che è il Pd a dover dare la rosa dei nomi. Magari tra questi ce n'è qualcuno che piace anche a lui". Insomma il mesaggio è chiaro: decide il Pd. Con l'ok immancabile del Cav. (I.S.)

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