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Grillo: "Il Capo dello Stato mi dia l'incarico"

Beppe Grillo

Il comico a Pier: "Se tu avessi rinunciato ai rimborsi elettorali...". Poi le accuse: "Il Pd ha provato a comprarci, ma abbiamo resistito"

Ignazio Stagno
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  Beppe Grillo ha paura di perdere consenso. I sondaggi, gli ultimi, danno il Movimento Cinque Stelle in calo e allora il leader fa la valigia e ricomincia un altro tsunami tour. Prima tappa a Zoppola in Friuli Venezia Giulia dove domenica prossima sarà scelto il nuovo governatore. Grillo è un fiume in piena e rispolvera la retorica anticasta. Ma si accanisce su ciò che resta del Pd dopo il flop di Pier Luigi Bersani e l'ultima faida con Matteo Renzi.  Potevamo governare col Pd - Grillo accusa i democratici di non aver mollato il malloppo dei rimborsi elettorali e attacca: "Ci hanno chiesto perché non avete fatto un patto con la sinistra? Ma questa sinistra non ci ha chiesto di governare insieme, la sinistra ci ha chiesto solo i voti. La fiducia la vogliamo noi, siamo il primo partito in Italia. Perché il Pd ha preso 48 milioni di euro, noi non li abbiamo presi. Perché lo avete fatto? Avremmo fatto un governo insieme". Il leader del M5s ha poi aggiunto: "Noi andremo avanti come treni ci stanno massacrando in tutti i modi. La stampa e i partiti ci vogliono far sembrare come gli altri: i grillini non fanno nulla, Grillo e Casaleggio dettato le teorie... Ma non ce la faranno a impastarci come loro".  Volevano comprarci - Ma la fatwa sul Pd per Grillo è destinata a durare ancora a lungo. E non scorda nemmeno il famoso "scouting" millantato da un Bersani che credeva ancora di andare a palazzo Chigi con i grillini nel cesto: "Vengono lì e fanno uno scempio - ha detto -. Vengono con il loro accento emiliano-romagnolo e ci dicono perché non facciamo questo insieme. Hanno cercato di comprare i nostri senatori". Poi il solito ritornello sulla inevitabile, a suo dire, scomparsa dei partiti: "Qualcuno se ne andrà, ma è fisiologico. Che se ne vada non tratteniamo nessuno ma noi abbiamo una bussola dritta. I partiti devono scomparire e andare via, questo è il nostro slogan e rimane tale". "Il mio governo" - Il comico ligure si rivolge poi al prossimo presidente della Repubblica: "Dovrebbe dire: Signor Grillo, il partito di maggioranza ha fallito. Lei rappresenta il secondo partito. Faccia il governo". E ancora: "Ci dia l'incarico e noi porteremo subito persone al di sopra del bene e del male nei ruoli di governo. Sarebbe un segnale straordinario per toglierci dalla vista queste persone che parlano di responsabilità e sono qui da 20 anni e non hanno mai chiesto nulla". Se invece il nuovo presidente "sarà fatto con l'inciucio Pd-Pdl non farà nulla. Porterà il governo oltre l'estate e arriveremmo a settembre". Sì all'euro -  Grillo è anche "sul pezzo". Mentre la guardia di finanza bussa alla porta di Bankitalia per l'inchiesta su Mps, Beppe infilza ancora il Pd: "Tutto il Pd è coinvolto nel Monte dei Paschi di Siena, mancano 21 miliardi di euro: voglio una commissione d'inchiesta". Infine parla ancora dell'Euro. E a sorpresa tira il freno a mano. La vicinanza con Romano Prodi ha fatto effetto. "Non ho mai detto di essere contro l'euro - ha spiegato -, io dico che ci vuole un piano b. Ci sono economisti 'vicini' secondo i quali si potrebbe tenere la lira per il mercato interno e l'euro per l'export. Io non lo so se è giusto o sbagliato, non ne ho le competenze, però vorrei discutere e poi fare il referendum per decidere". Insomma la storia è sempre la stessa. Confusione. Ma col Pd ormai è guerra aperta. (I.S)  

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