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"Fascista, deficiente, Nerone",quando Grillo insultava Prodi,...ora invece sono "amici"

Romano Prodi

Beppe lo sputtanava un giorno sì e l'altro pure. Era il suo bersaglio preferito soprattutto durante l'esperienza a palazzo Chigi. Adesso "Mortadella" è candidato grillino al Quirinale. E le ingiurie dove sono finite?

Ignazio Stagno
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"Chi ha indicato Emma Bonino e Romano Prodi, è proprio un c.", "Chi l'ha votato è democraticaticamente invitato a lasciare M5S". Questi sono i commenti degli attivisti del Movimento Cinque Stelle per la candidatura di "mortadella" al Qurinale. Sul blog di Beppe Grillo e nelle procedure online per la scelta del candidato al Colle del dopo-Napolitano, quello di Prodi è il nome che va per la maggiore. L'ex premier di fatto è stato arruolato dai grillini nel giro di poche settimane ed è spinto verso il Colle a suon di voti online. Ma le cose tra i Cinque Stelle e Prodi sono sempre andate così? A quanto pare no. Isulti a Prodi - I pentastellati hanno la memoria corta e hanno già dimenticato gli insulti che Grillo confezionava per Prodi. L'odio di Beppe per l'ex leader de L'Ulivo ha radici lontane e va avanti da circa sette anni. Prodi, nel 2006 prima che approdasse a palazzo Chigi, disse: "La Tav si fa punto e basta". Grillo rispose: "Parole irridenti di persone che non rappresentano più nessuno e non se ne sono ancora accorte". Già lo amava. Poi nel 2007 il leader Cinque Stelle accusava Prodi di aver "preso per il culo gli elettori". Al centro dell'accusa c'era quella nomina a guaradasigilli di Clemente Mastella: "Se Prodi avesse detto che le riforme della Giustizia le attuava Mastella avrebbe perso le elezioni. Il cittadino, preso per il c..o, avrebbe optato per Castelli o, in preda a conati di vomito, si sarebbe astenuto", scriveva Grillo sul suo blog. Prodi fascista - Sempre nel 2007 Prodi viene etichettato come fascita dallo stesso Grillo che sulla proposta del premier di mettere mano alla riserva aurea per risolvere il problema del debito, afferma: "Prodi ha fatto un giro in bicicletta a Predappio. In raccoglimento sulla tomba del Duce ha trovato l'ispirazione. Se Mussolini chiedeva l'oro per la Patria, lui avrebbe chiesto l'oro alla Patria. Avrebbe usato le nostre riserve aurifere per diminuire il debito. Ne ha subito parlato a sua moglie che è rimasta un giorno in silenzio e poi è corsa dallo psichiatra. Nessuno, prima di Prodi, ci aveva pensato e, soprattutto, lo aveva detto". Una banda di deficienti - Poi arriva la condanna sull'esperienza di Prodi a palazzo Chigi tra il 2006 e il 2008: "Prodi fa sempre l'indiano. Non applica il suo programma per la legge Maroni (legge 30), fa l'indulto, non cambia la legge elettorale, non tocca l'ex-Cirielli e la Pecorella. Il debito pubblico sale come un termometro impazzito. Ma lui non c'entra mai. Un presidente del Consiglio inesistente con una banda di deficienti che lascia l'Italia nel baratro". Prodi Nerone -  Ma non finisce qui. Per Grillo il leader dell'Unione è "NeroneProdi". L'accusa nasce nel momento in cui il governo di centrosinistra si occupa dell'eliminazione delle ecoballe campane. Infine la scorsa estate alle porte della campagna elettorale sull'euro Grillo bastona Prodi e gli dice apertamente: "Prodi non ha capito. Se si tenesse un referendum per l'euro, io avrei già vinto. Il mio obiettivo è che siano gli italiani a decidere su temi fondamentali come l'euro e non delegare le decisioni e il loro futuro a un gruppo di banchieri e di politici". Insomma Grillo non lo ama. Ora però lo vede tra i candidati al Colle per i Cinque Stelle. Alla faccia della coerenza grillina. Si sa le stelle non brillano sempre. (I.S.)

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