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Pd e Quirinale, Finocchiaro contro Renzi: "Da lui accuse miserabili"

Giulio Bucchi
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"Non mi sono mai candidata a nulla. Conosco bene i miei limiti e non ho mai avuto difficoltà ad ammetterli. Ho sempre servito le istituzioni in cui ho lavorato con dignità e onore, e con tutto l'impegno di cui ero capace, e non metterei mai in difficoltà né il mio Paese, né il mio partito. Trovo che l'attacco di cui mi ha gratificato Matteo Renzi sia davvero miserabile, per i toni e per i contenuti". Non va per il sottile, la senatrice del Pd Anna Finocchiaro, rispondendo alle accuse del sindaco di Firenze che l'ha esclusa dalla corsa al Quirinale a causa dello "scandalo" delle foto della stessa Finocchiaro all'Ikea con gli agenti della scorta a spingere il carrello."Trovo inaccettabile e ignobile - prosegue - che venga da un esponente del mio stesso partito. Sono dell'opinione che chi si comporta in questo modo potrà anche vincere le elezioni, ma non ha le qualità umane indispensabili per essere un vero dirigente politico e un uomo di Stato". E per fortuna che Don Matteo non ha detto una parola sui guai giudiziari del marito della volitiva Finocchiaro... La replica di Marini - Nel mirino del sindaco ci era finito anche Franco Marini, che al pari della Finocchiaro sarebbe un nome non spendibile per il Colle poiché già bocciato dagli elettori in Abruzzo e perché sarebbe stato strumentalizzato il suo essere cattolico a fini politici. Nel crescendo della tensione democratica, arrivano anche le durissime repliche di Marini: "Nella mia vita pubblica ho ricevuto critiche e contestazioni. Come tutti. E' normale e logico che sia così, sono le regole del gioco democratico. Matteo Renzi usa però un altro registro. Insinua - spiega Marini - che io starei strumentalizzando e consentendo che venga strumentalizzato il mio essere cattolico a fini politici. Non posso lasciar passare in silenzio parole tanto gravi e offensive". Così in una nota l'ex presidente del Senato. E ancora: "Premetto che io non mi sono candidato a nulla. nella mia lunga vita sindacale e politica non ho mai utilizzato l'appartenenza religiosa per chiedere o ottenere incarichi di qualunque natura. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Non l'ho mai fatto e mai lo farei. Con la sua lettera invece è proprio Renzi che ha commesso il grave errore che mi addebita: usare la religione a fini politici. Cosa - conclude Marini - assolutamente inaccettabile. Una deriva nella discussione pubblica di cui davvero non si sentiva la necessità e di cui Renzi porta tutta la responsabilità". Fassina: "Da Renzi delirio di onnipotenza" - L'uscita di Renzi ha spaccato ancor più il Partito democratico, già alle prese con i dilemmi sui nomi da spedire a Quirinale e Palazzo Chigi. ''Renzi continua a fare prevalere le sue pur legittime aspirazioni personali rispetto agli interessi del paese e mi sembra irresponsabile - attacca il giovane turco Stefano Fassina dalle pagine di Repubblica - . Ormai è evidente che i sondaggi creino deliri di onnipotenza... non si capisce a quale titolo il sindaco di Firenze dia patenti per l'accesso o meno al Quirinale". Pd in rivolta contro il sindaco - La deputata Barbara Pollastrini bolla il sindaco come "irriconoscente verso il suo partito  e davvero con un tocco di villania sgraziata". E pure un moderato come Giuseppe Fioroni, ex Margherita, parte in quarta: "Aggredire per umiliare Finocchiaro e Marini non è dignitoso. Renzi deve collegare la lingua al cervello", dice ai microfoni di Tgcom24. Le critiche arrivano pure dal centrodestra, ma sul no ai "cattolici al Quirinale": "La questione viene affrontata da Renzi in modo ridicolo. Confermando che lui si propone come sintesi mirabile del trasformismo prossimo venturo, in base al quale conta galleggiare senza credere in nulla tranne in ciò che serve per avere la simpatia dell'interlocutore del momento. Questi difetti, ben evidenti, gli assicurano successo in contesti e tempi in cui il nulla ha più attenzione dei valori. La De Filippi al suo confronto sembra un gigante del pensiero". Parole e musica del vicepresidente Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. E ai renziani non resta che prenderla con ironia: "Arrogante, indecente, qualunquista, irresponsabile, e ora pure miserabile: l'elenco delle offese rivolte a Matteo Renzi si allarga giorno dopo giorno - commenta il deputato Francesco Bonifazi -. Segnalo ai dirigenti del mio partito che il dizionario degli insulti è ampio, ma non infinito: se vanno avanti così c'è il rischio che il glossario delle offese si esaurisca molto prima che si formi il nuovo governo".    

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