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Lega, aria di scissione: Bossi deposita simbolo nuovo partito

Lo storico leader del Carroccio va dal notaio insieme alla moglie Manuela: tutto pronto per l'addio al partito di Maroni

Giulio Bucchi
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La scissione della Lega Nord diventa un giallo. Secondo l'Ansa il presidente e storico leader del Carroccio Umberto Bossi si sarebbe recato dal notaio insieme alla moglie Manuela Marrone e a pochi fedelissimi per depositare nome e simbolo di un nuovo partito. Uno schiaffo bello e buono al segretario Bobo Maroni, se non fosse che la smentita del Senatùr arriva a strettissimo giro di posta, sempre via agenzie di stampa: "Resto! Mai pensato ad un altro partito". Allora, resterà nella Lega? "Sì - ha risposto Bossi all'Agi -, non metterei mai in gioco mia moglie in queste cose qui". E poi arriva la sua versione: "Si sono confusi con il giornale di cultura e identità creato da Giuseppe Leoni (ex senatore leghista, ndr)". Le tensioni di Pontida - Di sicuro, il "caso" scoppia a pochi giorni dalla tribolata manifestazione padana di Pontida, dove erano emerse tensioni e rivalità tra le varie anime padane: quella dei lumbàrd e quella veneta, certo, ma con incroci non così definibili. Per esempio, il veronese Flavio Tosi è legatissimo al varesino Maroni, anche per opporsi al venetissimo e filo-bossiano governatore Luca Zaia.  La profezia di Bossi - La prima testa rotolante dovrebbe essere, secondo i beninformati, quella dell'ex capogruppo Marco Reguzzoni, anche lui bossiano di ferro e già esponente del fu Cerchio magico. Maroni a Pontida ha allontanato le ombre di rottura e di epurazioni, ma non molti in via Bellerio ne sono convinti. E Bossi stesso, poche ore prima di recarsi dal notaio per mettere nero su bianco il suo futuro, l'aveva detto: "Se continua così, non resterò nemmeno io". Forse finirà così, ma con un piccolo particolare: potrebbe essere lui ad andarsene. Amarcord: il 12 aprile del 1984, esattamente 29 anni fa, il Senatùr fondava ufficialmente la Lega Lombarda. Sembra un secolo fa.

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