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Ingroia, il Csm lo trasferisce ad Aosta

Palazzo dei Marescialli: deve fare il pm Antonio furioso: potrei lasciare la magistratura

Lucia Esposito
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Antonio Ingroia è stato mandato dal Csm a fare il pm ad Aosta. Secondo la legge dovrà restarci almeno tre anni e per almeno cinque gli è preclusa la possibilità di chiedere aspettative o fuori ruolo. Una scelta quella del Consiglio superiore della magistratura che di fatto silura il leader di Rivoluzione civile togliendogli anche la possibilità di andare a rivestire l'incarico di presidente di "Riscossione Sicilia", ruolo che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, gli aveva offerto nei giorni scorsi. Forse i giudici non gli hanno perdonato la spaccatura che ha creato nel centrosinistra quando si è candidato con il suo movimento togliendo di fatto una bella fetta di voti al Pd. E ora Ingroia, che si dice "deluso e amareggiato", a caldo non può che commentare così: "Il Csm ha fatto le sue scelte e le sue valutazioni. Io farò le mie. Ha scartato ogni opportunità affinché venisse valorizzata la mia esperienza e professionalità e ora farò io le mie valutazioni e le mie scelte". Anche lasciare la magistratura, "in uno spettro molto ampio di possibilità".  Il voto - La decisione (19 voti favorevoli, zero contrari e sette astenuti) è arrivata dopo un breve dibattito, nel corso del quale il presidente della terza commissione, Roberto Rossi, ha ritirato la delibera inizialmente proposta, che vedeva Ingroia destinato all'Ufficio giudiziario di Aosta ma con funzioni di giudice. All'esame del plenum, a quel punto, è rimasta solo la proposta avanzata dai togati di Magistratura Indipendente, che sollecitavano il ricollocamento in ruolo dell'ex leader di Rivoluzione Civile ad Aosta, ma con funzioni di pm. Nella Procura valdostana, infatti, vi era un posto vacante mentre l'organico dei giudici al tribunale era al completo. Per questo, i voti del plenum sono convogliati su questa proposta, nonostante una circolare del Csm preveda il divieto, per chi rientra in Magistratura dopo un'aspettativa elettorale, di svolgere funzioni di pm. Ma i problemi, spiegano a Palazzo dei Marescialli, sarebbero stati maggiori se si fosse applicata la circolare e inviato Ingroia ad Aosta come giudice in sovrannumero.  Due possibilità - Il Csm ha pure rifiutato la richiesta di Ingroia di una audizione arrivata oggi e incentrata proprio sul suo trasferimento ad Aosta. Ora Ingroia ha davanti a sé solo due possibilità: dimettersi dalla magistratura o fare ricorso alla giustizia amministrativa. Tutti gli atti del Csm, infatti, sono impugnabili davanti ai Tar e al Consiglio di Stato. Se volesse, l'ex procuratore aggiunto di Palermo potrebbe anche presentare ricorso contro il no all'autorizzazione a rivestire l'incarico di presidente di Riscossione Sicilia, dopo che la decisione presa ieri dalla terza commissione del Csm sarà ratificata dal plenum. Grazie a Crocetta si era prospettato per Ingroia la possibilità di tornare nella sua Sicilia, ora dovrà andare a lavorare tra le montagne valdostane. Dovrà fare il pm mentre lui già si vedeva in un ruolo diverso nella sua amata Palermo, in più dovrà farlo in Val D'Aosta, così lontano dal mare e dal sole della sua isola... (el.gi.) @giocattolirock

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