Saggi, legge elettorale e riforme il dossier a Napolitano
La Commissione creata dal Colle presenterà i risultati del lavoro: tutti i temi trattati
L'appuntamento è per venerdì 12 aprile alle 12 al Quirinale. Le commissioni di saggi, insediate dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per cercare punti di convergenza programmatici tra le forze politiche che consentano di superare lo stallo politico creatosi all'indomani delle elezioni politiche di fine febbraio, consegneranno il loro lavoro al Colle. Il riserbo è strettissimo ma si può azzardare sui contenuti della relazione che verrà predisposta in materia di riforme istituzionali da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante. Madre di tutte le questioni naturalmente la legge elettorale, per cercare di superare i contenuti più criticati del famigerato'Porcellum' ma anche per trovare un sistema che produca un risultato con una maggioranza chiara. I quattro saggi non si sarebbero comunque avventurati nel disegnare un particolare modello, ma avrebbero indicato criteri da seguire per nuove norme: garantire rappresentatività, dando quindi agli elettori la possibilità di scegliere gli eletti; assicurare governabilità, pensando quindi anche ad un premio di maggioranza, da assegnare comunque non al vincitore a prescindere, ma legandolo al raggiungimento di una particolare soglia. Quanto alla necessità di evitare che a Camera e Senato si creino maggioranze diverse, il problema potrebbe essere superato alla radice, vale a dire eliminando il bicameralismo perfetto e magari affiancando all'Assemblea di Montecitorio quella delle Autonomie. Si entra così nel campo delle riforme istituzionali, tra le quali dovrebbe rientrare la riduzione del numero dei parlamentari. La questione della governabilità invece non verrebbe legata all'indicazione di una particolare forma di governo, con l'ipotesi ad esempio di indicazione diretta del capo dell'esecutivo, sia che si tratti del Primo ministro o del Presidente della Repubblica. Piuttosto verrebbe approfondito il tema della riforma dei regolamenti parlamentari, per far sì che in Parlamento l'iter dei provvedimenti del governo si basi su tempi rapidi e certi, prevedendo comunque una serie di contrappesi a garanzia dell'opposizione. Ancora poco più di 24 ore, comunque, e il quadro sarà più chiaro. Il lavoro dei saggi verrà consegnato al Quirinale venerdì e poi trasmesso, come lascito del presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato e ai capigruppo dei partiti. Al momento non ci sarebbe un'intesa sulle modifiche al Porcellum, né tantomeno sul ritorno al Mattarellum. Ma i rappresentanti di Pd e Pdl, ovvero Luciano Violante e Gaetano Quagliariello, avrebbero trovato - nonostante le perplessità di Scelta civica - un'intesa sul semipresidenzialismo alla francese con doppio turno. La legge elettorale resta il nodo principale da sciogliere, tuttavia i saggi starebbero affrontando anche altre questioni politiche sul tappeto. C'è chi ipotizza che l'operato dei saggi possa rappresentare una piattaforma per un possibile governo del Presidente. Le colombe di Pdl e Pd (non di area bersaniana) stanno lavorando sotto traccia per verificare le possibilità di una convergenza qualora Bersani non riuscisse a portare a compimento il suo progetto. Il passaggio piu ”importante resta la partita sul successore di Napolitano. Si continua a lavorare su una rosa di nomi per il Colle, ma fonti parlamentari del Pdl sostengono che tra i due piu” accreditati ' oncorrentì al Quirinale c'è una differenza: "Amato - spiega un esponente del Pdl - darebbe l'incarico a Bersani, ma solo Marini è fautore delle larghe intese". Da qui la preferenza del partito di via dell'Umiltà per l'ex presidente del Senato.