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L'ultimo errore di Monti:incaglia 5 mld di commesse

Mario Monti

La commissione che autorizza l'esportazione degli armamenti non è a norma: i Prof hanno omesso la nomina di due membri. E le aziende ora possono impugnare gli ultimi affari

Andrea Tempestini
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  di Franco Bechis La nomina è stata fatta il 13 ottobre 2011, quando ancora era in carica il governo guidato da Silvio Berlusconi. Una sostituzione quasi di routine, con cui il ministero dello sviluppo economico informava il ministero degli Affari esteri della sostituzione del proprio membro effettivo e di quello supplente nel comitato dell'Uama (Unità per le Autorizzazioni di Materiali d'Armamento) che deve dare o negare le autorizzazioni all'esportazione degli armamenti. Erano scaduti l'avvocato Marzia Conti (membro effettivo del comitato) e Antonio Ferrarini (supplente), sostituiti dall'avvocato Paolo Maria Paolucci e da Pierluigi Zampana. Comunicazione effettuata, ma pochi giorni dopo è caduto il governo Berlusconi ed è stato sostituito da quello guidato da Mario Monti. Inevitabile qualche lentezza burocratica. Così cortesemente dal ministero dello sviluppo il 5 dicembre 2011 è partito un fax destinato all'ambasciatore Maurizio Melani, direttore generale per la promozione del sistema Paese del ministero degli Affari esteri, per ricordare di insediare i nuovi nominati nel comitato.  Come spiega il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, sul quotidiano di martedì 9 aprile, Mario Monti incaglia 5 miliardi di commesse. La commissione che autorizza l'esportazione degli armamenti non è a norma perché il governo tecnico ha omesso la nomina di due membri. Ora il rischio è che le aziende coinvolte possano impugnare gli ultimi affari conclusi. Leggi l'approfondimento di Franco Bechis su Libero di martedì 9 aprile  

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