Cotti, senatore M5S: "A Roma con 5mila euro al mese non ci campo"
di Ignazio Stagno "Io ho dovuto chiedere un prestito, perché sennò non ce la facevo. Finora me li ha prestati mia sorella, ora ho dovuto chiedere un prestito alla banca per arrivare fino alla fine del mese. Perché comunque vivere a Roma costa". E' davvero dura la vita per il senatore del Movimento Cinque Stelle Roberto Cotti. Lui intervistato su Radio2 a Un Giorno da Pecora si fa i conti in tasca e da parlamentare non riesce ad arrivare a fine mese. "Noi abbiamo scelto di dimezzarci l'indennità, e quindi avremo circa 5 mila euro lordi, che netti dovrebbero essere sui 2.500". Fatti conti il primo pensiero è su come giustificare tutte le spese che farà. Cotti non ha dubbi: "Io giustificherò tutto quello che spendo e prenderò solo quello che rendiconto. Però ancora fino alla fine di aprile non vedremo una lira". Finalmente ricchi - Insomma Cotti non sta più nella pelle per stringere tra le mani il sospirato assegno. Ma sull'aumento previsto da parte del "caro leader Beppe" è giallo. Cotti già pensa di essere ricco ma dal blog di Grillo arriva una frenata. "Ogni candidato del Movimento 5 stelle - precisa il blog - si è impegnato a rispettare il codice di comportamento che prevede 5.000 euro lordi per l'indennità parlamentare percepita. Il codice non è stato oggetto di discussione, dibattito o revisioni". A l'indennità ovviamente andranno aggiunti anche la diaria e tutti i benefit. Quelli per fortuna di Cotti non si toccano: "L'indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5.000 euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all'assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari - si sottolinea ancora - avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l'esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo". Dovrà ancora penare qualche giorno ma a maggio il "povero" senatore Cotti arriverà a fine mese. Con buona pace della retorica anti-casta di Beppe. Ormai a farla è rimasto solo lui.