Casini: con Monti abbiamo sbagliatoil centro dovrà schierarsi
Il leader dell'Udc: il premier uscente è un tecnico e tale doveva restare. La sua verità sulla separazione dalla moglie
Dopo la batosta elettorale era sparito. Eclissato, isolato, schiacciato sotto il peso dei non-voti. Domenica 7 aprile Pier Ferdinando Casini torna con un 'intervista al Corriere della Sera in cui sostanzialmente si "pente" per la scelta fatta con Monti. Precisa: "Non sono deluso da Monti ma da una scelta cui ho concorso e che si è rivelata sbagliata. Comincia una nuova stagione, è evidente che la prossima volta dovremo schierarci. Nella vita si vince e si perde; l'importante è avere il tempo per la rivincita". Casini fa un'analisi di quello che è successo nelle ultime elezioni: "Il bipolarismo che io ho sempre combattuto, secondo me con buone ragioni, è stato messo in crisi non dall'irruzione dal centro, ma dall'esplosione di Grillo. Un fenomeno che unisce tante cose: antipolitica, invidia sociale, giusto bisogno di partecipazione, il senso dei giovani di una mancanza di futuro. Un fenomeno che si nutre di sentimenti anche divaricanti; per questo non si può contaminare, Grillo deve fare il cane da guardia e dire no a tutto. Alla prima scelta che il movimento fa, si spacca, fosse pure il no alla Tav; perché c'è anche chi le infrastrutture le vuole. Nel frattempo immette nel sistema politico tossine oggi molto sottovalutate. Il ritiro immediato dall'Afghanistan, subito apprezzato da una certa sinistra, sarebbe una Caporetto, uno sciogliete le righe che comprometterebbe i sacrifici che l'Italia ha fatto per avere voce nella comunità internazionale". Il professore e la famiglia - Casini spiega che Monti ha fatto "il suo dovere" in un'Italia che rischiava di scivolare nella stessa drammatica situazione della Grecia e "lui l'ha evitata". L'errore secondo Casini, è stato quello di aver voluto "cambiare i connotati" del Professore che da servitore dello Stato quale era "abbiamo pensato potesse essere l'uomo della Provvidenza per l'affermazione del centro. E in campagna elettorale noi abbiamo donato il sangue, ma alla fine il centro ha preso appena 3 o 4 punti in più di quando andai da solo contro Veltroni e Berlusconi". Casini confessa che ragiona su un possibile ritorno ai collegi uninominali che in sostanza rimette in discussione il centro quanto tale. "E' evidente che la prossima volta dovremo schierarci. Faremo una scelta coerente con l'idea che abbiamo della democrazia, dell'Europa, delle riforme sociali. Misureremo le alleanze sul grado di affinità che avremo nel processo costituente". Alla fine dell'intervista ecco che arriva la domanda sulla moglie Azzurra e sulle voci di separazione che si sono inseguite sui social network nell'ultima settimana. Risposta netta: "Sto felicemente con mia moglie da più di 13 anni. c'è ancora chi non si rassegna. Si mettano il cuore in pace". ”.