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Elezioni, Berlusconi: "Serve un governo, andremo alle elezioni solo se Bersani continuerà sulla strada dell'irresponsabilità"

Berlusconi e Bersani

Sebastiano Solano
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Gli italiani sono ormai stanchi della linea sfascista perseguita dal tandem Pd-M5s. A dare voce al Paese, in questo delicato momento storico è rimasto, unico, Silvio Berlusconi, che con il Pdl, fin dal giorno successivo al voto ha delineato l'unica strada realmente perseguibile: un governo di responsabilità nazionale, anche a guida Bersani, necessario all'Italia per provare ad uscire da una crisi che pare senza fine. Da quest'orecchio, però, Pierluigi Bersani non ci sente e continua imperterrito con l'inseguimento suicida ai grillini.  Un Capo dello Stato super partes - Il leader del Pdl, però, non si arrende, sa che senza un governo si rischia la paralisi istituzionale e ancora oggi, con un messaggio inviato ai suoi elettori tramite il sito forzasilvio.it, ha provato a convincere il segretario a non anteporre le sue ambizioni personali al bene del Paese: "Abbiamo anche sostenuto con forza - rivendica il leader Pdl - che, di fronte alla tripartizione paritaria dei voti uscita dalle elezioni, è impensabile che la sinistra si appropri di tutte le cariche istituzionali. Anche in questo caso ci siamo resi disponibili ad una scelta comune, perché  il Presidente della Repubblica deve rappresentare un fattore di unità e di garanzia per tutti e non un ulteriore elemento di divisione".  Pdl primo nei sondaggi - Parole di buonsenso, che lasciano però indifferente il Pd, pronto a sacheggiare e ad appropiarsi di tutte le cariche. Ma Berlusconi avverte: "Gli elettori mostrano di apprezzare la nostra proposta, al punto tale che se si rivotasse saremmo in grado, secondo gli ultimi sondaggi, di prevalere sia alla Camera che al Senato". Ma Berlusconi sa bene che non è questa la soluzione allo stallo, che non è andando a nuove elezioni che si risolvono i problemi del paese e, responsabilmente, sottolinea: "Ciononostante, il ricorso alle urne entro giugno non rappresenta la nostra prima scelta perchè noi sappiamo bene che la cosa più urgente è far uscire il Paese dalla crisi nel tempo più breve possibile. Noi riteniamo quindi prioritario ed anzi, indispensabile, dare vita subito a un governo stabile e forte. Soltanto se il Partito Democratico dirà 'nò a questa soluzione, si dovrà ricorrere alle elezioni anticipate".  Sabato 13 aprile manifestazione a Bari - E visto che ne le parole e ne le proteste di tutte le categorie sociali, stufi dell'immobilismo istituzionale, sono servite al segretario del Pd Bersani a mettere fine a questo tragico teatrino, Berlusconi annuncia: "La nostra mobilitazione nelle piazze, nelle istituzioni e nei media continua. Sabato 13 aprile ci ritroveremo a Bari, alle 16, in Piazza della Libertà. Sarà una nuova occasione di incontro tra noi che ci darà la possibilità di far sentire la nostra voce a ridosso dell'inizio delle votazioni parlamentari per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica".  Economia, imprese e lavoratori le priorità - I temi della manifestazione saranno quelli che stanno più a cuore ai cittadini: "La prima preoccupazione è per lo stato dell'economia, per le imprese, per i lavoratori in difficoltà e per le famiglie. Per prendere le misure necessarie e urgenti per uscire da una austerità rovinosa e per far capire in Europa e ai mercati che l'Italia c'è, abbiamo dichiarato - ricorda - di essere disponibili a far nascere un governo di coalizione guidato da un rappresentante del Partito Democratico". Sarà l'ultima chiamata per il Pd, che altrimenti dovrà assumersi la responsabilità, davanti agli elettori, di portare nuovamente il Paese alle urne, con tutte le conseguenze che ciò comporterà, soprattutto sul piano economico.

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