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Ha ragione Renzi: i partiti si devono arrendere al voto

Nessuna alternativa alle larghe intese, ma il Pd non le vuole. Almeno ascolti il rottamatore: si torni alle urne

Andrea Tempestini
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di Gianluigi Paragone «Stiamo perdendo solo del gran tempo». Il missile lo ha sparato Matteo Renzi nel bel mezzo di un convegno dedicato alla Camera del lavoro di Firenze, alla presenza della bersaniana Susanna Camusso. «Stiamo vivendo una situazione politico-istituzionale in cui stiamo perdendo tempo, e questo mentre il mondo ci chiede di correre a velocità doppia». Più chiaro di così si muore. Ed è pure chiaro il bersaglio: Pier Luigi Bersani. Il quale - va detto - se le va proprio a cercare. Ieri l'altro infatti il segretario non vincente nonché l'incaricato congelato (incredibile, nemmeno con due cariche addosso Bersani riesce a primeggiare...) ha mosso le acque chete rimettendosi cocciutamente al centro della palude, come a dire «sempre da me si deve passare». La mossa sciagurata ha avuto come unico risultato quello di acutizzare ancor più lo scontro tra le parti. Infatti nel giro di poche ore nel Pdl hanno ripreso a volare alto i falchi, e nel Pd i Renzi  boys hanno rotto la tregua. (...) Su Libero in edicola giovedì 4 aprile, Gianluigi Paragone si schiera con Matteo Renzi, e chiede ai partiti di arrendersi al voto. Per fare un governo non c'è alternativa alle larghe intese, ma siccome il Pd non le vuole dovrebbe almeno ascoltare il rottamatore: si torni alle urne. E con il sindaco di Firenze in campo sarà tutta un'altra musica. Leggi il commento di Gianluigi Paragone su Libero di giovedì 4 aprile

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