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Grasso, la tentazione Pd: mollare il Senato e cederlo al PDL

Pietro Grasso

E' l'ipotesi a cui sta lavorando Bersani per convincere Berlusconi ad accettare i suoi nomi per il Colle

Sebastiano Solano
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di Sebastiano Solano Potrebbe aver vita breve Pietro Grasso alla presidenza del Senato. Secondo quanto rivela Repubblica, l'ex-procuratore nazionale antimafia potrebbe lasciare Palazzo Madama per andare ad occupare la casella di ministro della Giustizia. Il motivo? Lasciare il posto ad un'esponente del Pdl, ed evitare quindi quella che Silvio Berlusconi e tutto il Pdl hanno definito, senza giri di parole, "un'occupazione militare delle istituzioni". La mossa sarebbe una variabile dipendente della partita più importante che si sta giocando in queste ore tra Pd e Pdl: quella per il Quirinale. L'ipotesi - Lo scenario è questo: il segretario del Pd Pierluigi Bersani proporrà al Pdl una rosa di nomi di area centrosinistra ma 'non sgraditi' al centrodestra. I nomi sono i soliti: Giuliano Amato, Massimo D'Alema e Franco Marini. Se il Pdl non dovesse accettare, il Pd si voterebbe ugualmente il presidente della Repubblica che più gli aggrada, confermando in tal modo i timori del Pdl riguardo all'occupazione militare della cariche istituzionali. E il Pdl avrebbe buon gioco a ribellarsi a questo stato di cose. A questo punto entra in gioco Grasso: in un complesso gioco dell'oca istituzionale, l'ex-magistrato andrebbe a fare il ministro della Giustizia, lasciando libera la casella del Senato, che andrà ad un esponente del Pdl, molto probabilmente Renato Schifani. Servirà a calmare gli uomori del Pdl?

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