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Berlusconi: ecco perché ora teme i saggi

Lucia Esposito
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Silvio Berlusconi teme che la soluzione di saggi si trasformi in una trappola per lui. E' preoccupato, agitato, teme la formazione di un governo tecnico controllato da Pd e Grillo che faccia una nuova legge elettorale sgradita al centrodestra, e soprattutto teme di perdere la partita del Quirinale. La preoccupazione è che la trovata dei saggi sia in realtà un trappolone teso a lui, una maniera un po' macchinosa per mettere perdere tempo e rendere impossibili nuove elezioni prima dell'estate, elezioni che invece il Pdl vede come l'unica via d'uscita dalla paralisi politica che si è determinata con le elezioni del 24 febbraio. Silvio in queste ore mette in guardia i suoi, ricorda il "precedente" Monti, ripete che è in atto un'operazione contro il centrodestra per eleggere il Capo dello Stato senza che i loro voti siano determinanti.  Una preoccupazione che è aumentata sempre più e avrebbe spinto, secondo indiscrezioni, Berlusconi a convocare un vertice d'urgenza ad Arcore martedì 2 aprile con Denis Verdini e Angelino Alfano : vuole decidere cosa fare contro la commissione dei saggi. La linea emersa è chiara: i saggi lavoreranno a tempo limitatissimo, tre giorni al massimo e non gli 8-10 annunciati dallo stesso presidente Napolitano. "Altre 72 ore, poi Quagliariello e Giorgetti lascino il tavolo", è il diktat del Cavaliere. I falchi e le colombe - Fonti vicine al Pdl dicono che la notte di Pasqua il Cavaliere era sul punto di diramare un comunicato in cui avrebbe sostanzialmente delegittimato i saggi di Napolitano spiegando che non servono a nulla se non a perdere tempo e avrebbe quindi sollecitato nuove elezioni. Gianni Letta, Paolo Bonaiuti e altre colombe  l'avrebbero dissuaso dai consigli dei falchi (Renato Brunetta, Denis verdini e Daniela Santanché). Davanti alle acque agitate nel Pdl, il Quirinale ha spiegato che il compito dei saggi è a tempo determinato e che non si trascinerà in eterno. Subito dopo Angelino Alfano ha detto di far presto perché "la casa brucia". Ecco la sua dichiarazione: "I saggi facciano presto e riferiscano al Quirinale quanto prima. Auspichiamo che svolgano la loro analisi programmatica in pochi giorni, che il presidente Napolitano riprenda le consultazioni con le forze politiche, e le forze politiche a parlarsi". Insomma il messaggio che ha lanciato Alfano è molto chiaro, un modo per salvare capre e cavolo il cui senso è questo: diamo fiducia ai saggi ma facciano presto (altrimento i timori di Berlusconi si rivelerebbero fondati).   

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