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Il "saggio" Pitruzzellae quell'amico di famiglia assunto all'Antitrust...

Un giovane avvocato palermitano vince il concorso e lavora per l'Authority presieduta da uno dei dieci "saggi" di Napolitano. Il padre era socio in affari del garante

Giulio Bucchi
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di Ignazio Stagno Per avere il titolo di saggio dal presidente Giorgio Napolitano, bisogna essere anche ingenui? Pare di sì. Ne sa qualcosa il presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella. Lo scorso dicembre Pitruzzella è stato vittima di una coincidenza particolare. E un po' imbarazzante, per lui che deve garantire la concorrenza leale nel mercato senza che qualcuno si possa avvantaggiare a danno di altri. Nella graduatoria del concorso per cinque funzionari a tempo determinato bandito dall'Autorità garante della concorrenza c'è un nome: Marco Lo Bue. Apparentemente ai più può anche non dire niente, ma se consideriamo il nome del presidente dell'Antitrust, Pitruzzella, le cose prendono un'altra piega. Il neosaggio di Napolitano è uno dei più importanti avvocati palermitani, ha uno studio nel capoluogo siciliano e Marco Lo Bue è stato uno dei suoi allievi.  L'amico di famiglia - "E' essenziale che qualsiasi selezione sia imparziale e trasparente. Per garantire questo ho scelto di non avere alcun contatto con i membri della Commissione. Comunque la si voglia pensare sono certo che la Commissione abbia selezionato i candidati più meritevoli", affermava Pitruzzella poco dopo l'esito del concorso. Intanto Marco Lo Bue, nel concorso, si è classificato al quarto posto ed è il più giovane dei cinque. Nato a Palermo il 9 maggio 1984, nonostante i suoi 28 anni è già avvocato. La sua pagina su LinkedIn lo presenta come "avvocato presso lo studio legale Pitruzzella". Pitruzzella si è subito difeso: "Marco Lo Bue – precisava il presidente dell'Antitrust – non ha mai svolto l'attività di avvocato presso il mio ex studio ma solo, come tanti altri giovani laureati ogni anno, una buona parte del praticantato necessario per sostenere l'esame professionale. Peraltro non mi risulta che eserciti l'attività di avvocato". Poi però si è sbottonato: "Ovviamente lo conosco, perché nel 2009 sono stato per un periodo suo tutor nel ciclo di studi per il conseguimento del dottorato. Conosco, com'è noto, anche il padre con il quale ho fatto per circa un anno regate su una barca posseduta in società e di cui ho ceduto da tempo la proprietà". Insomma, Lo Bue junior si ritrova a lavorare per l'Autorità guidata da un amico di famiglia.  Affari in tandem - Il padre di Marco Lo Bue, Giovanni, insieme a Pitruzzella possedeva dal marzo del 2010 una società chiamata Vela e Natura. Il presidente ne deteneva il 55%, Lo Bue senior il restante 45 per cento. A Vela e Natura avevano intestato la loro barca da regata. Poi Pitruzzella è stato nominato dal presidente della Camera Gianfranco Fini e da quello del Senato Renato Schifani presidente dell'Antitrust e a quel punto si è liberato della partecipazione nella società, il 25 novembre 2011, quattro giorni prima del suo insediamento all'Authority. Chi ha comprato il suo 55% di Vela e Natura? Proprio Marco Lo Bue, il giovane figlio del suo socio di regate, che un anno dopo avrebbe vinto il concorso da funzionario all'Antitrust. 

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