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Saggi, Napolitano: "Scelti con criteri oggettivi". Giallo sulla telefonata con Draghi

Draghi e Napolitano

La voce: il numero uno della Bce chiama Re Giorgio per convincerlo a non dimettersi. La replica: "In verità ha telefonato il Capo dello Stato"

Giulio Bucchi
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Quella dei 10 saggi - convocati per la prima riunione che si terrà martedì mattina - è stata una scelta fatta con "criteri oggettivi". E' il Quirinale stesso, per bocca (o meglio, tweet) del portavoce del Pasquale Cascella, a tentare di smorzare le polemiche scatenate soprattutto dai partiti riguardo ai rappresentanti politici cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affidato le due commissioni che dovranno trovare punti di contatto in materia di riforme istituzionali e azioni economiche. "Non sono generici saggi - spiega Cascella sul social network - ma personalità scelte con criteri oggettivi in funzione del lavoro già svolto e del ruolo ricoperto".  Il giallo della telefonata con Draghi - Qualche analista aveva riferito di una telefonata del numero uno della Banca centrale europea Mario Draghi a Napolitano per convincerlo a recedere dalla minaccia di proprie dimissioni in caso di no dei partiti alla soluzione prospettata dal Colle. "Per la verità è stato Napolitano a chiamare Draghi (e altri) per approfondire la valutazione sulla situazione determinatasi", replica sempre su Twitter un indaffaratissimo Cascella. L'impressione è che da martedì 2 aprile, quando le due commissioni si insedieranno con pieni poteri (quali, non è ancora chiarissimo), il Quirinale avrà molte dichiarazioni e spiegazioni da fornire, almeno a giudicare dalle critiche "a priori" ricevute da tutto l'arco parlamentare, dal Pd al Pdl passanto per il Movimento 5 Stelle.       

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