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I mercati e la finanza bocciano Grillo:"E' il pericolo numero uno per l'Italia"
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Goldaman Sachs scarica Beppe e ci mette in guardia: "Il vostro Paese è un problema per l'Unione Europea, colpa del fattore Grillo". Da evitare anche il voto anticipato
Beppe Grillo è un problema. I mercati sono preoccupati e soprattutto i grandi gruppi bancari. Superata la sbornia post-elezioni con il mondo della finanza che stendeva il tappeto rosso al nuovo carro dei vincenti, ora comincia la grande ritirata e si chiudono i cancelli davanti al nemico grillino. A farlo concretamente è stata Goldman Sachs. Solo qualche settimana fa la banca americana aveva incensato il leader a Cinque Stelle ora ci ripensa e Jim O'Neill, presidente della divisione asset management punta l'indice sul "vero problema dell'Unione europea" che non è Cipro "ma l'Italia con il fattore Grillo". Una bocciatura totale per il Movimento. La politica del "no" a tutti i costi non piace ai mercati che hanno bisogno di certezze, solidità e progetti concreti. Ma Grillo è a quanto pare la causa di tutti i mali. Il suo mancato accordo con il Pd per un'alleanza di governo, sta portando il Paese dritto dritto a nuove elezioni. Paura per il voto - E anche questa ipotesi non convince affatto il mondo finanziario. "Nuove elezioni subito, senza aver prima messo mano a misure urgenti per l'economia e senza una nuova legge elettorale, potrebbero portare ancora ad un risultato di ingovernabilità, per lo meno al Senato, e potrebbero creare un aumento delle tensioni sui mercati perché significherebbe lasciare il Paese senza una guida forte", afferma Marco Valli, capo economista per l'eurozona di Unicredit. Ma un governo instabile o una fase di stallo come quella che stiamo vivendo è uno spauracchio ancora più temibile di Grillo. A sostenere questa tesi è il prorettore del Politecnico di Milano, Giuliano Noci: "il Paese di certo non può permettersi una fase di non governo" e per questo "credo che si arriverà ad una soluzione di larghe intese tra Pd, Pdl e Scelta Civica. La settimana prossima guarderemo al Quirinale e alle consultazioni, immagino che i vari attori dell'arena politica troveranno un accordo". (I.S.)
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