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Consultazioni, Scelta Civica a Napolitano: Matteo Renzi premier
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Alle 17 montiani al Colle, tra i loro nomi per Palazzo Chigi ci sarebbe quello del rottamatore. Pd spaccato: ecco chi vorrebbero i bersaniani
E' Matteo Renzi il nome che potrebbe mettere d'accordo tanti in questo Parlamento diviso in 4 tronconi fino ad oggi non comunicanti. Secondo ambienti vicini a Mario Monti, ci sarebbe anche il nome del sindaco Pd di Firenze, ex avversario di Pierluigi Bersani alle primarie democratiche dello scorso dicembre, tra quelli che Scelta Civica proporrà al presidente della Repubblica nell'incontro previsto questo pomeriggio alle 17 al Quirinale per le ultime consultazioni. Laddove no è stato risolutivo Bersani, insomma, potrebbe riuscire a risolvere l'impasse proprio il suo aspirante rottamatore. Che fino a qualche settimana fa, pur tra strappi e polemiche col partito, ha preferito rimanere nell'ombra, senza esporsi troppo, senza sparare contro il proprio segretario. Ma ora le carte in tavola sono cambiate e ognuno ha l'interesse a calare i propri assi. Le manovre dei Giovani Turchi - Con Bersani a bagnomaria, non ancora "disincaricato" dal Colle, e Pdl e Berlusconi in pressing per metterlo sempre più in difficoltà ("Facciamo un governo col Pd, anche con Bersani premier" è l'offerta-abbraccio mortale del Cavaliere), è proprio il Pd la parte in causa più in difficoltà. Una cosa è certa: Bersani, politicamente, è morto. Anche i Giovani Turchi di Fassina e Orfini, suoi grandi sostenitori, hanno capito che il premier-esploratore non è più il cavallo su cui scommettere. Ma quale sarebbe, allora, la soluzione ideale? Non Renzi, che - e il suo eventuale inserimento nella lista montiana lo confermerebbe - sta sempre più smarcandosi dalla sinistra. Se per formare una propria lista in vista delle prossime elezioni, diventare il leader del centro o semplicemente spostare la barra del partito dalla parte moderata si vedrà presto. E mentre i veltroniani ed ex Margherita sosterrebbero il sindaco di Firenze, la sinistra del Pd avrebbe in mente un nome diverso da fare questa sera a Napolitano: quello di Fabrizio Barca, ministro per la coesione territoriale del governo Monti e, perché no, vicino a quel profilo "pseudo-tecnico" che ha invocato il Movimento 5 Stelle.
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