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Berlusconi: "Al voto a giugno così Renzi non si può candidare"

Silvio Berlusconi

Silvio ai suoi: "Se salta l'intesa con il Pdl andiamo alle urne. Il rottamatore non si potrebbe candidare e noi vinciamo"

Andrea Tempestini
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Il pensiero di Silvio Berlusconi è riassumibile in una singola frase pronunciata ai suoi: "Noi abbiamo bisogno di siglare un accordo complessivo. Altrimento è meglio votare a giugno. Così impediamo a Renzi di correre". Il Cavaliere, come ripete da settimane, vorrebbe un'intesa con il Pd per un governissimo. Dopo giorni di grande gelo, la trattativa, pur tiepidamente, pare essere iniziata: tutto gravita attorno al Quirinale e ai tre nomi proposti per la nuova presidenza della Repubblica. Ma resta molto alta la possibilità che tutti il progetto possa naufragare. Anche e soprattutto perché Bersani, nel caso in cui non cedesse sul Colle, non riuscirebbe a strappare la fiducia al Senato: "Penso che Bersani non ce la farà - ha aggiunto Berlusconi. Ci serve un interlocutore credibile". "Al voto a giugno" - L'interlocutore credibile, ovvio, per Berlusconi sarebbe Matto Renzi. Il Cav, è noto, nutre stima per il sindaco rottamatore di Firenze. Ma Renzi, ora, non c'è. Certo, se al posto di Bersani ci fosse stato lui le carte in tavola sarebbero ben diverse. Ora, semmai, il sindaco potrebbe rientrare in campo come candidato premier alle prossime elezioni. Ma non se si tenessero a giugno: non ci sarebbero i tempi tecnici per un avvicendamento ai vertici del Partito Democratico. Ed è per questo motivo - insiste Berlusconi - che se l'accordo con il Pd evaporasse si dovrebbe andare al voto anticipato più veloce della storia repubblicana: "Sarebbe meglio per noi, perché senza Renzi candidato premier, a giugno vinciamo noi". Altrimenti, la partita sarebbe più difficile.

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