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Bersani: vaffa a GrilloE apre a Berlusconi

Matteo Legnani
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A un mese esatto dalle elezioni, Pier luigi Bersani ha osato oggi, al termine della sconda giornata di consultazioni per la formazione del governo, muovere la prima, timida, critica a Beppe Grillo e al Movimento 5 stelle. uscito dalla sala dove aveva appena finito di incontrare le categorie produttive, il segretario del Pd ha ammonito il blogger e comico genovese: "Non creda di avere il monopolio del cambiamento". E ancora: "A distruggere ogni segno di cambiamento non si sa dove si arriva" ha aggiunto, intendendo per "segnale di cambiamento" l'interminabile corte che lui e una parte del Pd hanno rivolto ai grillini nelle ultime quattro settimane. Poi, dai giornalisti, gli è arrivata l'inevitabile domanda, a meno di 48 ore dall'apertura delle consultazioni con le forze politiche: "Cosa intendete fare col Pdl?". Risposta: "La mia proposta è rivolta a tutto il Parlamento. Il nostro è uno schema che rende possibile a tutte le forze politiche diaderire tutte o in parte. Ogni forza può vedere del buono nella nostra proposta e ogni forza dovrà assumersi le sue responsabilità". Il tempo stringe, il segretario Pd sente il terreno franargli sotto i piedi, al pari di una parte del suo stesso partito, che lo considera un "morto che cammina". Pressioni da ogni dove (Napolitano, Confindustria) gli arrivano per un'intesa con le forze responsabili del Paese. Se quello pronunciato oggi non è un "vaffa" a Grillo e un apertura a Berlusconi, poco ci manca.

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