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M5S, gli anonimi grillini: "Grillo ci tratta come numeri. Molti voteranno Pd"

Sebastiano Solano
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La pressione della stampa, le gaffe mediatiche, la fronda che ha votato per Pietro Gasso alla presidenza del Senato. Dopo l'incredibile exploit elettorale, per i grillini è arrivato il momento della verità e, un mese dopo le elezioni che li hanno consacrati, emergono i primi malumori, le difficoltà, le incomprensioni. E su La Stampa di oggi, sabato 23 febbraio, fa capolino un interessante collage di dichiarazioni. Una serie di sfoghi di quella che nel Movimento 5 Stelle è la minoranza delusa. Da chi? Dal grande capo, Beppe Grillo.  "Mi sono vergognato" - Uno dei grillini, eletto nel Lazio, alla richiesta di un commento alle parole pronunciate da Vito Crimi su Giorgio Napolitano ("L'abbiamo tenuto sveglio"), ha affermato: "Parole di cui mi sono vergognato". Quindi l'autocritica: "Ma chi crediamo di essere? Stiamo prendendo una brutta piega". L'anonimo grillino è una delle colombe del movimento, uno di quelli che vorrebero trattare con Pierluigi "Gargamella" Bersani e provare a stringere un'alleanza: "Un esecutivo Pd-M5S sarebbe perfetto. Almeno nella mia testa. Il Presidente ha ragione, il malessere sociale è troppo largo per essere ignorato", confida.  "Siamo solo numeri" - Il "cinquestellato" che si vergogna di Crimi, però, non è l'unico eretico. Un altro senatore - rivela La Stampa - Grillo non lo sopporta. L'eletto si sofferma sul dittatore Beppe, su quando ha lasciato il Quirinale nel giorno delle consultazioni: "Noi stiamo qui a lavorare. Lui arriva, impone la sua linea e sparisce. Evidentemente ci considera dei numeri. Magari è Casaleggio che gliel'ha fatto credere. Ma io non voglio ritrovarmi tra vent'anni a pensare che abbiamo buttato alle ortiche un'occasione storica per rendere l'Italia un posto migliore". Quella del gruppo compatto, unito, univoco nelle decisioni, insomma, è poco più che una leggenda (e già dal voto a Grasso per la presidenza del Senato le crepe si erano fatte vedere).  Silenzio per paura - Vi è poi una terza testimonianza, quella di un grillino che descrive un clima da caserma nel movimento: "Molti non parlano per paura", rivela. E apre uno spiraglio, piccolo e stretto, al segretario del Pd che ormai da un mese prova a dare vita ad un governo impossibile, proprio con i grillini: "Il giorno della fiducia non escluderei sorprese. Avete letto quello che dice Crocetta? Beh, ha ragione", ha chiosato, rievocando le parole del presidente siciliano che, qualche giorno fa, aveva dichiarato: "Conosco molti deputati e senatori M5S che non condividono la scelta dell'Aventino". Insomma, qualche "cinquestellato" potrebbe "tradire" ancora, potrebbe votare la fiducia a Bersani. E il segretario democratico, con il "supporto" della Lega Nord, dei montiani e degli altoatesini, potrebbe avere qualche chance in più di strappare la fiducia in Parlamento.

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