M5S, gli anonimi grillini: "Grillo ci tratta come numeri. Molti voteranno Pd"
La pressione della stampa, le gaffe mediatiche, la fronda che ha votato per Pietro Gasso alla presidenza del Senato. Dopo l'incredibile exploit elettorale, per i grillini è arrivato il momento della verità e, un mese dopo le elezioni che li hanno consacrati, emergono i primi malumori, le difficoltà, le incomprensioni. E su La Stampa di oggi, sabato 23 febbraio, fa capolino un interessante collage di dichiarazioni. Una serie di sfoghi di quella che nel Movimento 5 Stelle è la minoranza delusa. Da chi? Dal grande capo, Beppe Grillo. "Mi sono vergognato" - Uno dei grillini, eletto nel Lazio, alla richiesta di un commento alle parole pronunciate da Vito Crimi su Giorgio Napolitano ("L'abbiamo tenuto sveglio"), ha affermato: "Parole di cui mi sono vergognato". Quindi l'autocritica: "Ma chi crediamo di essere? Stiamo prendendo una brutta piega". L'anonimo grillino è una delle colombe del movimento, uno di quelli che vorrebero trattare con Pierluigi "Gargamella" Bersani e provare a stringere un'alleanza: "Un esecutivo Pd-M5S sarebbe perfetto. Almeno nella mia testa. Il Presidente ha ragione, il malessere sociale è troppo largo per essere ignorato", confida. "Siamo solo numeri" - Il "cinquestellato" che si vergogna di Crimi, però, non è l'unico eretico. Un altro senatore - rivela La Stampa - Grillo non lo sopporta. L'eletto si sofferma sul dittatore Beppe, su quando ha lasciato il Quirinale nel giorno delle consultazioni: "Noi stiamo qui a lavorare. Lui arriva, impone la sua linea e sparisce. Evidentemente ci considera dei numeri. Magari è Casaleggio che gliel'ha fatto credere. Ma io non voglio ritrovarmi tra vent'anni a pensare che abbiamo buttato alle ortiche un'occasione storica per rendere l'Italia un posto migliore". Quella del gruppo compatto, unito, univoco nelle decisioni, insomma, è poco più che una leggenda (e già dal voto a Grasso per la presidenza del Senato le crepe si erano fatte vedere). Silenzio per paura - Vi è poi una terza testimonianza, quella di un grillino che descrive un clima da caserma nel movimento: "Molti non parlano per paura", rivela. E apre uno spiraglio, piccolo e stretto, al segretario del Pd che ormai da un mese prova a dare vita ad un governo impossibile, proprio con i grillini: "Il giorno della fiducia non escluderei sorprese. Avete letto quello che dice Crocetta? Beh, ha ragione", ha chiosato, rievocando le parole del presidente siciliano che, qualche giorno fa, aveva dichiarato: "Conosco molti deputati e senatori M5S che non condividono la scelta dell'Aventino". Insomma, qualche "cinquestellato" potrebbe "tradire" ancora, potrebbe votare la fiducia a Bersani. E il segretario democratico, con il "supporto" della Lega Nord, dei montiani e degli altoatesini, potrebbe avere qualche chance in più di strappare la fiducia in Parlamento.