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Le condizioni del Cav a Bersani:Accordo sul Quirinale e stop ai processi

Silvio Berlusconi visto da Benny

Nicoletta Orlandi Posti
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Per il Cavaliere i giochi si stanno riaprendo. E' un Berlusconi carico quello che oggi si appresta a scendere in piazza a Roma: la notizia che i suoi processi per il momento si fermano, unita alla serie difficoltà di Bersani di trovare i numeri per una fiducia sostanziosa, lo mettono nella posizione di potere dettare le sue condizioni al segretario democratico se vuole provare a governare.  I paletti che il leader del Pdl porrà per un accordo con i democratici non riguardano l'esecutivo non riguardano però i nomi dell'esecutivo. Quello che interessa Berlusconi sono le riforme da varare: in primis quella sulla giustizia. Ma non solo. La conditio sine qua non per qualsiasi appoggio - diretto, esterno, dato a metà, un semplice non ostacolare la nascita dell'esecutivo targato Pd, le ipotesi sono tutte allo studio - al progetto bersaniano risiede sempre nella richiesta di garanzie certe sul prossimo inquilino del Colle. E contatti tra via dell'Umiltà e Largo del Nazareno sarebbero, garantiscono fonti pidielline, già in corso da diverse ore su una rosa di nomi che prevederebbe anche quelli di Amato e Onida. Certo, per l'ex premier al momento il miglior successore di Napolitano sarebbe Napolitano stesso, tanto più dopo le parole di ieri nel conferire l'incarico a Bersani e nelle condizioni stringenti poste al segretario del Pd. Un modo, viene spiegato, per 'inchiodare' Bersani alle sue responsabilità: o cerchi l'accordo del Pdl o comunque la non belligeranza del Pdl o non arrivi nemmeno in aula a chiedere i voti. Ed è su questo, seppure il Cavaliere e il Pdl riconoscano che la via è stretta, che si confida. Bersani dovrà capitolare, è il refrain. Ed infatti, tutti i primi commenti dei pidiellini sono sulla stessa falsariga: governo con il Pdl o niente. 

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