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Governo Bersani: tutti i possibili ministri

Pier Luigi Bersani

Andrea Tempestini
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  Ora che ha l'incarico per formare un governo, Pier Luigi Bersani è in cerca di voti. Di consenso. Di una fiducia quasi impossibile. Afferrato - forse - il concetto che il Movimento 5 Stelle dirà sempre e soltanto di no, il segretario democrat guarda anche a destra: Pdl e Lega Nord. Cambiano dunque i nomi che potrebbe mettere sul piatto per i ministri. Per trovre in Senato il "sostegno parlamentare" certo che gli ha chiesto Giorgio Napolitano dovrà alzare l'età media delle papabili guide ai dicasteri. Il programma di Bersani vuole essere snello, condiviso e puntare alle riforme istituzionali (e in via del Nazareno, non è un caso, ora non si parla quasi più della legge sul conflitto d'interessi). Adesso, ovvio, impazza il totonomi. Due big - Bersani, dopo la Boldrini alla Camera e Grasso al Senato, vuole continuare con la sua tattica: sparigliare, sorprendere, attrarre. Ed è nel filone di questo cambio di linea che il segretario pensa a Pier Carlo Padoan al ministero chiave dell'Economia. Un nome pesante, quello del capo economista e vice segretario dell'Ocse, attorno al quale potrebbe coagularsi un significativo consenso. Poi la Giustizia, dove vedrebbe bene Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, secondo alcuni "spifferi" uno dei nomi più quotati nel caso in cui il mandato di Bersani fallisse (ma il diretto interessato smentisce). Si continua a fare anche il nome della giornalista di Report, Milena Gabanelli, in quota per guidare il dicastero della Sanità. Professori e imprenditori - Il totoministri prosegue con Annamaria Cancellieri riconfermata agli Interni: un nome che piace molto al Pd e uno dei pochi ministri del governo tecnico che ha ricevuto unanime apprezzamento. A Bersani servono però altri nomi, altri "pontieri", anche una sorta di Corrado Passera che però, ovvio, non sia Passera. Così l'identikit è quello di Alberto Bombassei, il patron della Brembo. E ancora, i montiani vorrebbero Ilaria Borletti Buitoni alla Cultura: in un'ottica di governo di larghe intese la proposta potrebbe essere accolta di buon grado. All'Istruzione, inoltre, Bersani starebbe pensando alla democratica Maria Chiara Carrozza, ex direttore della Scuola Sant'Anna di Pisa. Secondo il Corriere della Sera, tra i professori contattati ci sarebbe anche Salvatore Settis, ex direttore della Normale. Il novero dei nomi è ancora lungo. C'è anche Mauro Ferrari, lo scienziato delle nanoparticelle impegnato a Houston, e per il quale si sarebbe speso il socialista Riccardo Necini. Non è tramontata neppure l'ipotesi di affidare un ruolo a Stefano Rodotà, l'uomo che piace tanto ai grillini, anche se ora che gli obiettivi di Bersani paiono essere Pdl e Lega Nord le carte in tavola potrebbero essere cambiate. Infine restano alte le quotazioni di un ruolo di governo a Fabrizio Barca mentre restano forti dubbi sulla possibilità di coinvolgere in un eventuale esecutivo Roberto Saviano, Emma Bonino e Don Ciotti.  

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