M5S, Crimi: "Fiducia a Bersani? Tagli i rimborsi e ne parliamo..."
Il capogruppo del Movimento al Senato intervistato da FattoTv: "Impossibile fidarsi di gente come Pier. Secondo me comunque non avrà i numeri"
Fiducia a Bersani? Solo se rinuncia ai rimborsi elettorali. Anzi, no. Mai col Pd. E' l'ormai consueto balletto del Movimento 5 Stelle tra dichiarazioni, fraintendimenti dei giornalisti cattivi, retromarce e rettifiche varie. Protagonista, ancora una volta, Vito Crimi, capogruppo al Senato dei grillini. "Nessuna apertura al Pd, assolutamente", spiega. Il problema è che pochi minuti prima aveva concesso un'intervista alla tv del Fatto quotidiano che qualcuno (i più ottimisti, a sinistra) aveva preso come una prova di intesa con il Pd, anche se con toni aspri. "Fiducia in bianco non ne diamo a nessuno, tanto più a persone che hanno fatto promesse e non le hanno mantenute. Bersani rinunci ai rimborsi elettorali e poi ne riparliamo, ma tanto non lo farà", spiega Crimi. Il capogruppo M5S ha chiesto poi "rispetto per gli elettori del Movimento 5 stelle" che "non c'è stato e nessuno può dirlo, siamo stati accusati di tutto: comunismo, fascismo e populismo". Secondo Crimi, comunque, "Bersani non avrà i numeri per avere la fiducia". E sul taglio del 50% dei propri stipendi deciso dai presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso il capogruppo non si entusiasma troppo: "Ottima azione ma sono convinto che anche altri lo avrebbero fatto perchè il messaggio della sobrietà di questi anni è arrivato". Insomma, il centrosinistra non ha guadagnato punti neanche imitando i grillini. Retromarcia sui giornalisti - Nell'intervista Crimi fa anche retromarcia sulle accuse ai giornalisti. Giovedì, a La zanzara, aveva detto che i cronisti gli "stanno sul cazzo". "Chiedo scusa a tutti i giornalisti, bravi e seri, che sono davvero tanti". "Stavo tornando a casa a piedi - spiega Crimi al FattoTv - e sono stato fermato da due ragazzi che mi hanno detto che erano studenti e non sapevo stessero già registrando. Ecco, forse era il caso di dirlo". E visto che il direttore del Fatto.it Peter Gomez l'ha invitato a dire meno parolacce, Crimi obbedisce: "Assolutamente sì, mi prendo questo impegno - ha assicurato -. Ho imparato la lezione, certo che l'idea che possa essere sempre registrato e non possa lasciarmi andare neppure in pizzeria quando sono con gli amici è un'idea che mi fa soffrire, limita quello che sono".