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Scelta Civica, Monti al vetriolo: "Non vorrei essere estinto da chi ho contribuito a portare qui"

Sebastiano Solano
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E' in guerra, Mario Monti. Con i suoi, quelli di Scelta civica. Come si dice, in questi casi: il professore è un uomo sempre più solo e forse non gli dispiace neppure, vista la compagnia. Mercoledì sera si conclude la prima tranche di consultazioni al Quirinale con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed è la volta dei centristi, ma sul Colle Monti non salirà. Al suo posto, a rappresentare le posizioni di Scelva civica, saranno Lorenzo Dellai e Mario Mauro, rispettivamente, capogruppo alla Camera e al Senato. Il premier uscente non parteciperà non per questioni personali (sebbene lo stop ricevuto da Napolitano alla propria candidatura alla presidenza del Senato abbia bruciato, eccome) ma istituzionali: in quanto presidente del Consiglio, dovrà delegare.   Lo scontro con i centristi - Già detto dello scontro con Napolitano, iniziato quando Monti ha deciso di "salire in politica", le frizioni interne a Scelta Civica sono invece storia di questi giorni. A molti, dentro il partito di Monti, non è infatti piaciuta la gestione del post-voto, specie per quanto riguarda l'elezione delle presidenze delle camere. Qualcuno proponeva un patto con il Partito democratico, altri avrebbero voluto fare un accordo con il Pdl. Monti, invece, intuito che sarebbe stato fuori dai giochi, che nessuno cioè lo avrebbe votato al Senato, ha dettato la sua linea: Scelta Civica doveva votare scheda bianca. Un dispetto ai partiti che Monti, come sostengono all'interno del partito, avrebbe fatto per puro capriccio personale, senza pensare alle conseguenze che esso avrebbe potuto avere su Scelta Civica.  Il Professore furioso con i suoi - A gettare benzina sul fuoco, confermando quelle che finora erano ricostruzioni giornalistiche, ci ha pensato oggi lo stesso Monti che ha detto di sentirsi disgustato dalle voci critiche nei suoi confronti, affermando: "So di essere considerato in via di estinzione ma non vorrei essere estinto da chi ho contribuito a portare qui". Una siluro che fa il paio con quello indirrizzato a Napolitano qualche giorno fa e che danno conto di un Monti, ormai privo di alcun ruolo politico di rilievo, in balìa di se stesso e delle faide interne al suo partito.

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