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Petrini, Mucchetti, SaccomanniBersani prepara la lista dei ministrie ai grillini "regala" Rodotà

Ignazio Stagno
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Pier Luigi Bersani ora deve provare a formare un governo. L'impresa è quasi impossibile. Nessuna tra le forze politiche è pronta a dare la fiducia ad un esecutivo guidato dal segretario del Pd. L'unica che potrebbe dire un "sì" è Scelta Civica dei montiani. Ma a Bersani non mancano solo i voti in parlamento, soprattutto al Senato, gli manca anche una squadra di governo convincente. La lista dei suoi ministri si aggiorna ogni ora. Il segretario deve districarsi tra aperture ai grillini, chiusure, e inviti alla responsabilità da parte di Silvio Berlusconi. Il clima non è quello ideale per andare da Napolitano e pretendere con sicurezza e spavalderia l'incarico di governo. Così Bersani che resta attaccato alla poltrona di premier in pectore vuole sedurre le forze politiche con ministri che siano nelle corde del M5S e forse anche del Pdl. All'economia Pier vorrebbe piazzare il direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni. Un nome che serve come garanzia sui mercati e presso i farisei della Bce. Poi comincia il delirio. nella squadra potrebbe entrare Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, l'organizzazione gastronomica ambientalista. Ma la lista non finisce qui. Massimo Mucchetti in 3 mesi potrebbe passare dal Corriere della Sera ad una poltrona in Consiglio dei ministri. Lui è stato uno dei candidati scelti personalmente da Bersani. Il jolly per sedurre i grillini si chiama invece Stefano Rodotà. A Beppe Grillo questo nome piace davvero tanto. L'ex garante della privacy è stato infatti il promotore del referendum sull'acqua che sta tanto a cuore ai Cinque Stelle. Infine con Bersani a palazzo Chigi, potrebbe esserci anche Giampaolo Galli, l'ex direttore generale di Confindustria. La sua candidatura è stata voluta da Letta e Bersani. Ora la palla passa a Napolitano. Ma tra Slow Food e Corriere, Bersani resterà fermo al palo. 

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