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Dopo Ilda sconfitto pure Woodcockper il Cav niente giudizio immediato

Matteo Legnani
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  Il giudice per le indagini preliminari di Napoli Marina Cimma ha  negato il giudizio immediato nei confronti dell'ex premier Silvio Berlusconi, di Sergio De Gregorio e di Valter Lavitola, nell'ambito  delle indagini sulla presunta compravendita di senatori. Il gip ha quindi rinviato le carte ai pm della procura, che dovrà adesso compiere il percorso ordinario: inviare l'avviso di conclusione delle indagini agli indagati e poi eventualmente chiederne il rinvio a giudizio. L'inchiesta è partita dalle dichiarazioni dell'ex senatore del Pdl Sergio De Gregorio, che ai pm napoletani ha raccontato di aver ricevuto da Berlusconi due milioni di euro per far cadere il governo Prodi nel 2008. Il respingimento della richiesta di giudizio immediato significa che la procura non è stata in grado di produrre al tribunale prove sufficienti (per andare subito in giudizio, appunto) della corruzione operata da Berlusconi nei confronti di De Gregorio. Secondo il gip Cimma, non può escludersi che il denaro versato da Silvio Berlusconi al senatore Sergio De Gregorio rappresentasse una forma di finanziamento illecito del partito di quest'ultimo e non un episodio di corruzione. "Il comportamento di De Gregorio, così come contestato - scrive il gip -, non appare univocamente determinato dalla corresponsione del denaro quanto piuttosto dalla volontà di acquisire sempre maggiore credibilità agli occhi di Berlusconi, sì da poter ipotecare la prossima candidatura al Senato una volta terminata 'l'esperienza Prodi".  

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