Ingroia accusa i giudici sul caso Dell'Utrie la Severino lo mette sotto inchiestaora l'ex pm rischia sanzioni pesanti
"La mia cultura della prova viene da Falcone e Borsellino. Quella del presidente Grassi non so". Questa la frase che costa caro al leader di Rivoluzione Civile. La sua accusa non è stata digerita dal Guardasigilli.
Continua il momento nero di Antonio Ingroia. Come se già non bastasse il flop di Rivoluzione Civile alle ultime lezioni, ora l'ex pm deve combattere contro il ministro della Giustizia Paola Severino. Per la toga sono stati fatali alcune frasi e alcune opinioni sul presidente della quinta sezione penale della Cassazione, che aveva annullato con rinvio la condanna a Marcello dell'Utri a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Ingroia non era stato tenero con Grassi: "La mia cultura della prova viene dagli insegnamenti di Falcone e Borsellino. Quella del presidente Grassi non so". Per queste esternazioni Paola Severino ha chiesto al procuratore generale della Cassazione "di estendere l'azione disciplinare "lo scorso 7 marzo, accusando l'ex procuratore aggiunto di Palermo di aver "leso l'immagine della magistratura". Dunque Ingroia si ritrova sotto inchiesta. Ingroia è recidivo. Sul caso delle intercettazioni su Napolitano, Ingroia aveva parlato in maniera poco opportuna, e anche in quel caso era scattato un provvedimento. Il pg della Cassazione ha infatti al Csm un "atto di incolpazione" con l'accusa di "aver vilipeso la Corte costituzionale e leso il prestigio e la reputazione dei suoi componenti". Parole di fuoco - La Severino è determinata. E lei stessa nel documento inviato al Csm riporta alcune frasi di Ingroia: "Ho la sensazione che la sentenza e il dibattito che strumentalmente ne sta scaturendo - aveva dichiarato Ingroia - rientrino in quel processo di continua demolizione della cultura della giurisdizione e della prova che erano del pool di Falcone e Borsellino. Mi sento alquanto sorpreso per questo esito perché conosco le prove che ci sono nel processo, ma non posso dirmi altrettanto sorpreso conoscendo la cultura della prova del presidente Grassi, che è totalmente lontana dalla mia", aveva aggiunto infatti l'ex pm. La Severino sottlinea infine come le dichiarazioni di ingroia siano profondamente gravi: "Tali espressioni - si legge nel documento al Csm -, insinuanti e allusive, si sostanziano in un giudizio pesantemente offensivo per i magistrati autori della decisione, cui viene attribuita la responsabilità di contribuire a vanificare l'opera di ripristino della legalità iniziata dal pool di Falcone e Borsellino". Insomma per Ingroia è un flop continuo.