Berlusconi: "Occupazione militare da parte della sinistra"
Il Pd con un doppio colpo di mano si è preso Camera e Senato, i giudici continuano l'assedio e i montiani non hanno voluto stringere l'accordo su Renato Schifani per la presidenza di Palazzo Madama. Silvio Berlusconi è una furia. Dopo aver detto pubblicamente che il voto al Senato non vale nulla - e lo pensa davvero, poiché a questo punto lo scenario più probabile è quello di un repentino ritorno al voto - in privato Berlusconi si è sfogato parlando di "occupazione militare delle istituzioni da parte della sinistra. Si sono presi tutto. Bersani ha messo in piedi una operazione mirata a farmi fuori, e ora i magistrati faranno il resto". La prima paura di Berlusconi è l'attacco togato in corso. La fronda del non voto - Un'altra fonte di preoccupazione, per Berlusconi, è la fronda di quelli che pur di non andare subito al voto sarebbero disposti a un "patto col demonio", ossia il Partito Democratico: la Lega Nord in primis, che potrebbe non ostacolare la nascita di un governo Bersani. Inoltre Berlusconi teme che le crepe all'interno del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che si è indebolito già al primo voto significativo, possano significativamente allargarsi a tutto vantaggio della sinistra. Il timore di Silvio è quello che il Pdl venga escluso e che lui venga tenuto ai margini di una qualsiasi trattativa per il Quirinale. Il Colle - E' infatti sulla presidenza della Repubblica che Berlusconi vuole giocarsi le ultime carte. Il ragionamento è chiaro: non è possibile consentire che, dopo Camera e Senato, il Partito Democratico si prenda anche il Colle e, di fatto, tutte le cariche istituzionali. L'obiettivo di Silvio resta quello di un presidente della Repubblica di garanzia e non di sinistra, una personalità che rappresenti uno scoglio di fronte al crescente attacco dei giudici, dei quali Berlusconi ha denunciato "l'azione eversiva contro il Paese di cui ho le prove. E ho già preparato una precommissione di inchiesta".