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Ieri fumata nera sia alla Camera che al Senato, oggi si torna a votare per eleggere i presidenti

Alla Camera il più votato è stato il candidato del M5S Roberto Fico. Al Senato stesso copione: il grillino Orellana ha incassato più preferenze

Lucia Esposito
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Tre fumate nere alla Camera, due al Senato. Nulla di fatto a Montecitorio e Palazzo Madama nella seduta inaugurale della legislatura, dove all'ordine del giorno c'era l'elezione dei presidenti delle sue assemblee. Alla Camera, dove il regolamento prevede, per i primi tre scrutini, la maggioranza dei due terzi dei componenti, a farla da padrone sono state le schede bianche: 459 alla prima votazione, 450 alla seconda e 428 alla terza. Il più votato è stato il candidato di bandiera del M5S, il grillino Roberto Fico, che ha incassato rispettivamente 108, 110 e 113 voti.  Stesso copione a Palazzo Madama, dove nelle prime due votazioni il regolamento impone il raggiungimento della «maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato». Ovvero 160 voti. Ebbene, nel primo scrutinio le schede bianche sono state 246, mentre nel secondo sono scese a 223. Anche in questo caso il più votato è stato il candidato grillino, Luis Orellana, che ha incassato in entrambe le occasioni 52 voti.  Così è stato tutto rinviato ad oggi,sabato 16 marzo,  con il Pd che sfrutterà le ultime ore per cercare di trovare un accordo che consenta a Pier Luigi Bersani di vantare quella «corresponsabilità istituzionale» a parole sempre auspicata. A Montecitorio, per succedere a Gianfranco Fini sarà «sufficiente la maggioranza assoluta dei voti». E il centrosinistra, che grazie al premio di maggioranza assegnato dalla legge elettorale conta 340 seggi, è in grado di chiudere la partita. Più articolato l'iter di Palazzo Madama, dove nel terzo scrutinio bisognerà incassare la «maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche». In presenza di una nuova fumata nera, nel pomeriggio è previsto il «ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti».  Ieri i senatori e i deputati eletti in più di una circoscrizione hanno esercitato la loro opzione. Nel Pdl, grazie alla scelta di Silvio Berlusconi di optare per il seggio in Molise, sono subentrati diciassette senatori. Tra questi, Domenico Scilipoti in Calabria e Augusto Minzolini in Liguria. Alla Camera, per l'Udc, dopo le opzioni del ministro Mario Catania e di Gianpiero D'Alia subentrano Giuseppe De Mita e Ferdinando Adornato.  Depositate anche le prime proposte di legge. Al Senato il Pd ha presentato circa 100 disegni di legge. Mentre Maurizio Sacconi, Pdl, ha depositato il testo che riproduce il decreto dell'allora governo Berlusconi per bloccare casi come quello di Eluana Englaro. La montiana Linda Lanzillotta ha presentato alcuni disegni di legge costituzionali sulle riforme.

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