Bersani: votate scheda biancaMa il partito è diviso
Questa mattina, venerdì 15 marzo, si riunisce il Parlamento, si apre ufficialmente la XVII legislatura.Alle 10 e 30 tocca a Montecitorio, alle 11 al Senato. Ma non ci sarà nessuna fumata bianca per l'elezione dei presidenti di Camera e Senato. Sarà una giornata di stallo a causa del tanto cercato ma mancato accordo tra il Pd e Grillo. Bersani ha invitato i suoi a votare scheda bianca nella speranza di trovare in extremis un accordo. E' una mossa disperata la sua. Alla Camera dove, dopo tre scrutini a maggioranza di due terzi, basta la maggioranza assoluta riesce a spuntarla ma al Senato la situazione si complica di parecchio. E così, il diktat ai suoi è "Votate scheda bianca". Anche il Pdl ha deciso "scheda bianca" nella speranza che Bersani la smetta di inseguire Grillo e si decida a formare un governo di larghe intese con il Pdl e i montiani. La decisione di Bersani, se possibile, ha spaccato ulteriomente il partito già travolto dalle tante correnti interne che spingono in direzioni opposte. I renziani, per esempio. Nella riunione con i suoi 51 parlamentari è esplosa la rabbia contro il segretario: "Votare scheda bianca è pazzesco, lunare. Come l'idea di dare una Camera a Grillo", ripetono i renziani dalla saletta dell'Hotel Cavour. Anche se lo stesso Renzi ha cercato di non sfasciare tutto dicendo ai suoi: "Attenetevi alle decisioni dei gruppi". Ieri tutte le correnti di Largo nazareno hanno tenuto riunioni su riunioni, ufficiali e non. Bersani è consapevole che le tante anime del partito sono in agitazione. "Eì evidente che c'è chi lavora in una direzione opposta", ha preso atto. Il segretario è quindi pienamente consapevole della spaccatura (ormai sempre più insanabile) che sta vivendo il suo partito. Veltroni, per esempui, asupsica un governo del Presidente con una maggioranza trasversale alla Camera, mentre Enrico Letta appoggia Bersani anche se è molto più pessimista sull'esito della trattativa. Oggi tutti in Aula. Ma non si arriverà a nulla.