Il Cav sfida le toghe: "Terrò durofino a mia assoluzione in Cassazione"
"Terrò duro fino in Cassazione, per la libertà e la verità". Silvio Berlusconi, in un'intervista in edicola con il prossimo numero del settimanale Panorama lancia la sua sfida ai magistrati "politicizzati" e alle Procure di mezza Italia che lo stanno prendendo d'assedio. Ma poche ore dopo il lancio di queste anticipazioni, ecco il nuovo affondo della Procura di Milano sul processo Ruby: nell'udienza di mercoledì il presidente del collegio Giulia Turri ha domandato ai legali del Cavaliere, Nicolò Ghedini e Piero Longo, un aggiornamento sulla salute dell'ex premier. Ghedini ha risposto affermando che ieri (martedì, ndr) è stato sottoposto ad una Tac coronarica ed è "ancora ricoverato per cercare di sistemare le problematiche che hanno accertato anche i giudici del tribunale". A questo punto, Turri ha chiesto: "Possiamo procedere in sua assenza?". E Ghedini ha ribattuto: "No, c'è ancora l'impedimento dei giorni scorsi. Nell'altro certificato (il riferimento alla visita fiscale disposta nell'ultima udienza del processo che aveva accertato "compensi pressori", ndr) si era parlato di ulteriori esami da fare". Il giudice Turri ha quindi parlato di "un equivoco" e ha chiesto un nuovo certificato. Il pm Antonio Sangermano e il procuratore aggiunto Ilda Boccassini avevano concordato col parere dei legali di Berlusconi sulla persistenza del legittimo impedimento anche per oggi. Secondo i difensori, invece, l'udienza di oggi doveva essere dedicata solo a stabilire un calendario. I medici del San Raffaele hanno comunque inviato ai giudici davanti ai quali si celebra il processo Ruby un certificato medico nel quale, ha riferito il giudice Giulia Turri, "si dice in estrema sintesi che permangono gli sbalzi pressori" da cui è afflitto Silvio Berlusconi. Per questo, il Tribunale ha rinviato il processo al 18 marzo (lunedì prossimo) e ha fissato nuove date: il 20, il 21 e il 25 marzo, data, quest'ultima, in cui se non dovessero esserci cambi di programma, potrebbe essere pronunciata la sentenza. Lo sfogo del Cav - Quella a Panorama appare qualcosa in più di un'intervista. Berlusconi, amareggiato, si sfoga: "Ero talmente sicuro di poter essere presente in aula prima di essere costretto a curarmi al San Raffaele, da aver pensato al testo di una mia dichiarazione spontanea. Ai giudici avrei detto: Il buon senso vorrebbe che io fossi altrove, a rappresentare gli interessi di 9 milioni di elettori. Invece sono qui, da cittadino offeso e indignato per una sentenza di primo grado che può essere considerata solo una sentenza costruita espressamente contro di me perché capovolge la realtà, offende il buon senso e cancella il diritto...". "Piano Craxi 2" - Il Cavaliere, che è ricoverato dalla scorsa settimana all'ospedale San Raffaele per problemi alla vista, torna a farsi sentire in modo forte sulla questione giustizia, dopo aver predicato "prudenza" ai suoi nei giorni scorsi. "Ho un serio problema agli occhi. Il mio stato potrà anche suscitare l'ironia di qualche pubblico ministero, gli farà magari chiedere, e magari ottenere, una ridicola visita fiscale. Ma a me non impedisce di vedere bene nel mio futuro: io so che a Milano non ho mai avuto giustizia. Anche per vedere riconosciuta la mia innocenza nei tre attuali processi è probabile che dovrò attendere sino alla Cassazione ma non posso desistere" . E denuncia: "Corre voce che nel palazzo di giustizia di Milano si parli espressamente e senza vergogna di una operazione Craxi 2". "Battaglia per la libertà" - Una battaglia, la sua, "combattuta per ottenere, naturalmente, le stesse garanzie per gli esponenti politici della sinistra. E' una battaglia che non si può perdere, se non si vuole che l'Italia continui a essere un Paese in cui nessuno che si dedichi al servizio della politica possa vivere sereno. Questa sacrosanta battaglia, cosi' indiscutibilmente giusta dopo cio' che e' capitato a me in questi 20 anni, è una battaglia che vinceremo in nome della democrazia, in nome dello Stato di diritto, in nome della libertà".