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Incontro Pd-M5s, Zanda: "Un incontro positivo". I grillini non parlano, ma preparano un video

Grillo intanto continua a demolire Bersani attraverso il suo blog: "Il Pd è finito". E Fioroni: "Nostri dipendenti non hanno conti in Costa Rica, altri si.."

Sebastiano Solano
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  L'incontro che, nelle intenzioni di Pierluigi Bersani, dovrà sancire l'alleanza di governo tra Pd e M5s si è tenuto oggi, martedì 12 marzo. Timide aperture erano giunte in questi gioni da parte del capogruppo al Senato dei grillini, Vito Crimi, che a proposito della presidenza della Camera aveva dichiarato: "Se vogliono darcela, diremo grazie", aggiungendo poi di ambire a "un questore e un vice-presidente della Camera e un questore e un vice-presidente del Senato". Roberta Lombardi, sua omologa alla Camera, dalla propria pagina facebook aveva dettato la linea da tenere durante l'incontro: "Andiamo li per ascoltare. Noi non facciamo scambi di poltrone, ma ci aspettiamo che il voto di 8 milioni di nostri concittadini sia tenuto da conto".  Zanda: incontro positivo - La riunione, tenutasi al Senato, è iniziata verso le 15.20 ed è durata circa un'ora. Ad accogliere la maxi-delegazione grillina (erano in 15) sono stati Rosa Calipari, Davide Zoggia e Luigi Zanda. Quest'ultimo, all'uscita dallla riunione ha dichiarato: "Un incontro che posso definire positivo. C'è stata una condivisione dell'obiettivo generale, quello di mettere in moto la macchina del Parlamento con le sue articolazioni. Un percorso lungo e nuovo". A chi chiedeva ulteriori lumi sui contenuti dell'incontro Zanda ha risposto: "Tutti siano rappresentati adeguatamente. I grillini non hanno chiesto cariche, è stato un incontro rigoroso". Per quanto riguarda i papabili alla presidenza delle camere, il 'pontiere' del Pd ha aggiunto: "Non ci siamo nemmeno avvicinati all'argomento". Zanda, tra l'altro, ha fatto sapere che ci sarà un incontro simile a quello appena colcuso con i delegati del M5s anche con il Pdl, stasera alle 19, e con Mario Monti. Un altro dirigente del Pd, Beppe Fioroni, lancia dal suo profilo twitter una stoccata a grillo: sul "finanziamento pubblico" si può  "discutere e confrontarsi" ma occorre "rispettare la dignità di chi lavora". E aggiunge: "Lavorare non è un magna magna. I dipendenti del Pd lavorano con serietà e non possono essere offesi. Loro sicuramente non hanno conti o società in Costa rica. Altri dipendenti fortunati sì...". Nessun commento dai grillini - I parlamentari del M5s, subito dopo l'incontro, hanno optato per il silenzio stampa, preferendo non rilasciare nessuna dichiarazione e trincerandosi nell'ufficio della Commissione dell'industria dove gireranno un video, che pubblicheranno sul blog di Grillo, dove spiegheranno i contenuti dell'incontro. Da fonti interne al Movimento cinque stelle, però, qualche dettaglio in più emerge. Da quanto si apprende, l'argomento fiducia non sarebbe stato tra i punti all'ordine del giorno, e comunque la linea rimane sempre la stessa, quella del no preventivo a qualsiasi ipotesi di fiducia. Circa due ore dopo l'incontro, la capogruppo del M5s Lombardi, nel video pubblicato dopo l'incontro ha elencato i criteri per un accordo sulle presidenze delle camere, ovvero no ai  'soliti notì, cioè alle "persone che hanno contributo a portare il Paese al punto in cui si trova" e a "personalità in conflitto di interesse". Poi specifica: "Il principio che abbiamo sottolineato è quello di trovare persone all'altezza dell'importanza del ruolo, la nostra proposta sarà all'altezza", confermando indirettamente l'interesse dei grillini per le caselle isitituzionali che, tra qualche giorno, dovrenno essere riempite, a dispetto dei proclami di Grillo e dei neo-parlamentari a cinque stelle che hanno sempre dichiarato di non voler partecipare a nessuna spartizine delle poltrone. Intanto Grillo sbertuccia il Pd - Grillo, intanto, continua con la sua opera di demolizione del Pd e delle sue speranze di formare un governo. Prima dell'incontro, dalla propria pagina facebook, il comico genovese ha pubblicato un video de Il Fatto Quotidiano, in cui Pierluigi Bersani e Dario Franceschini fanno scena muta davanti ai giornalisti che chiedevano ai due dirigenti se intendevano rinunciare ai rimborsi elettorali, con questa didascalia: "E la gente continua a rompere i co@@ni al mv5s xchè non si allea con un partito...ma incominciassero a rinunciare ai rimborsi e poi si veda, sti magna magna da 4 soldi TTTI A CASAAAA". Ma non basta. Nel suo blog, in bella evidenza, Grillo ospita un commento di Cadoinpiedi.it, un blog a lui molto vicino. Questo:  "Poche, vaghe parole che lasciano intendere che Bersani non firmerà la lettera-proposta di Grillo per rinunciare da subito ai 48 milioni di rimborsi elettorali. A questo punto stando alle parole del sindaco di Bari Michele Emiliano, il PD è finito".  

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