Pd, botte a colpi di querele tra renziani e bersaniani
Renzi commissiona un dossier. Bindi querela il Corriere che l'ha diffuso. Il tesoriere querela gli autori del documento. E Davide Serra querela Bersani
L'annunciata scossa di terremoto è scoccata ieri, lunedì 11 marzo, quando il Corriere della Sera ha pubblicato stralci di un dossier che Matteo Renzi ha commissionato per fare luce sugli sprechi del Pd. Dopo la débacle elettorale, il clima in Largo del Nazareno è a dir poco rovente, con accuse incrociate per come è stata condotta la campagna elettorale e sulla gestione del post-voto. In particolare, lo scontro è tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, che ritiene conclusa la stagione bersaniana alla segreteria del partito e inutile il tentativo di coinvolgere Beppe Grillo in un futuro governo a guida Pd. Quelli che prima erano dei tocchi di fioretto, con questo documento sono ora diventate delle bombe mediatiche da entrambe le parti, con infuocati risvolti giudiziari. Il via lo ha dato il sindaco di Firenze, con lo scottante dossier sui costi della macchina organizzativa del Pd. Nel documento vengono citati nomi, cifre e incarichi che, tutti insieme, concorrono a mantenere una struttura che ha alle sue dipendenze ben 180 persone. Le reazioni sono state a dir poco furiose. Rosy e Misiani annunciano querele - Espressamente chiamata in causa dal documento, Rosy Bindi ha annunciato querele nei confronti di chi avesse diffuso quelle che, a suo giudizio, sono delle falsità. Questo ieri. Oggi, invece, a sbottare è stato il tesoriere del Pd, Antonio Misiani secondo cui "più che un dossier, siamo di fronte ad una patacca che contiene una quantità di informazioni errate e di cifre campate per aria", aggiungendo adirato che "La cosa inaccettabile è che questa squallida operazione, la cui strumentalità è evidente, chiama in causa persone che lavorano e che meritano rispetto". Per questo motivo, ha chiosato, "ho dato mandato ai legali di mettere in atto tutte le azioni necessarie in sede civile e penale contro gli autori di questo squallido dossier". E Serra querela Bersani - Ieri è intervenuto anche Renzi, che non vuole sentire parlare di dossier e ha spiegato: "Penso sia un discorso di serietà il fatto che finché c'è il finanziamento pubblico, i partiti rendano trasparenti on line le singole voci di spesa". I renziani, dal canto loro, minimazzano la questione, evidenziando come quelli contenuti nel documento siano numeri "vecchi, già noti". Chi, invece, tra i renziani butta benzina sul fuoco è Davide Serra, il finanziere del fondo Algebris che ha sostenuto la campagna elettorale del rottamatore, chiamato in causa da Bersani durante la campagna per le Primarie, quando dichiarò che "chi ha base alle Cayman non potrebbe dare consigli". Bene, Serra ha per ora smesso di dare consigli e ha querelato Bersani per il riferimento fatto dal segretario a "una certa finanza di banditi tra virgolette". Insomma, ne vedremo delle belle.