Ecco tutti i nomi dei capogruppi e dei presidenti di Camera e Senato
Ultime ore per trovare la quadra e assegnare le poltrone più importanti di Montecitorio e Palazzo Madama
Pare che Grillo sia disposto ad accettare uno scranno importante nel nuovo Parlamento. Ma fino al 15 marzo, giorno in cui i neodeputati si insedieranno ufficialmente nella Camera, il Pd fa bene a pensare anche soluzioni. Tra queste c'è l'ipotesi Dario Franceschini, ex capogruppo del Pd nella passata legislatura. Qualora il Movimento Cinque Stelle dicesse sì sarebbe Marta Grandi, la più giovane grillina, a sedersi sulla poltrona che fu di Fini. Difficilmente a quel punto, però, Franceschini accetterebbe di fare il suo vice. Pierluigi Bersani, comunque, ieri, a conclusione della riunione con gli eletti del Pd ha annunciato i nomi di chi dovrà saggiare le intenzioni degli altri gruppi parlamentari: "Luigi Zanda per il Senato, Rosa Calipari per la Camera e Davide Zoggia che è il responsabile degli Enti locali". Spiega Bersani: "Non si tratta di presentare nomi o altro ma di vedere che condizioni ci sono, perchè siamo ancora nelle nebbie totali. Ho sentito voci che spero vengano smentite: il Pdl che minaccia di non presentarsi alle sedute. Del Movimento 5 Stelle ancora non sappiamo nulla". Palazzo Madama - Ancora più complicato il puzzle del Senato dove si fa il nome di Mario Monti, senatore a vita: un gesto di buona volontà da parte del Pd che vorrebbe riannodare i rapporti con Scelta civica. Lo status di senatore a vita e di premier seppure dimissionario non facilità. Il Pdl potrebbe avanzare la candidatura di Gaetano Quagliariello, nella scorsa legislatura vicepresidente dei senatori del suo partito. Scelta civica potrebbe, qualora Monti dicesse di no, proporre le candidature di Mario Mauro (ex capogruppo del Pdl al Parlamento europeo), Linda Lanzillotta o Pietro Ichino. Se le trattative si bloccassero, il Pd potrebbe tenere per sé le due cariche istituzionali, anche se questa ipotesi è la meno gettonata (in quel caso probabilmente la spunterebbero Franceschini alla Camera e Anna Finocchiaro al Senato). Quanto ai grillini, Vito Crimi, capogruppo del M5S al Senato, non sembra aver problemi a proposito della presidenza della Camera: "Se vogliono darcela, noi diciamo grazie". I capogruppi - Per niente scontato anche il totonomine riguardo ai capogruppi. Secondo il retroscena raccontato da Affari Italiani se Franceschini dovesse andare alla presidenza di Montecitorio, il Partito Democratico sceglierà tra Andrea Orlando e Enrico Letta. Al Senato in pole per diventare capogruppo del Pd c'è Anna Finocchiaro, che verrebbe riconfermata a meno chè non sia nominata presidente di Palazzo Madama: in tal caso entrano in gioco il coordinatore del Pd Maurizio Migliavacca e l'ex vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda. Il Pdl sarebbe intenzionato a premiare Anna Maria Bernini o il fedelissimo di Berlusconi Paolo Romani per lo scranno più alto del Senato. Per Montecitorio scalpita Brunetta, ma avrebbe qualche chance solo se Lupi riuscisse a diventare presidente della Camera. Renato Brunetta sarà il capogruppo del Pdl. Quattro nomi in lizza per la Lista Civica per Monti: alla Camera la scelta è tra l'ex ministro della Salute Renato Balduzzi e del presidente del Trentino Alto Adige Lorenzo Dallai; al Senato ci sono l'ex presidente delle Acli Andrea Olivero e Mario Mauro. Scontati i capigruppo del Movimento 5 stelle: Vito Crimi al Senato, Roberta Lombardi alla Camera. Trattative per il Colle - L'elezione dei presidenti di Camera e Senato potrebbe avere delle ripercussioni sullo scenario dell'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Per questo ruolo si torna a fare il nome di Romano Prodi, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe contare sul gradimento del M5S. La prima seduta congiunta del Parlamento con all'ordine del giorno l'elezione del Capo dello Stato è prevista per il 15 aprile.