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Grillo ai suoi: se votate la fiducia mi ritiro

Lucia Esposito
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  Beppe Grillo lo ribadisce.  Nessun accordo con Bersani. La porta è chiusa, sbarrata.  E non si fa nessuna marcia verso il Parlamento a differenza di quello che era stato detto.  "l M5S non darà la fiducia a un   governo tecnico, nè lo ha mai detto. Non esistono governi tecnici in   natura, ma solo governi politici sostenuti da maggioranze   parlamentari". Lo sottolinea Beppe Grillo in una dichiarazione   riportata sul suo blog. "Il governo Monti  è stato il   governo più politico del dopoguerra, nessuno prima aveva mai messo in  discussione l'articolo 18 a difesa dei lavoratori. Il presidente del   Consiglio tecnico è un'enorme foglia di fico per non fare apparire le  vere responsabilità di governo da parte di Pdl e pdmenoelle".  Oggi, lunedì 11 marzo, Grillo ha ribadito quello che aveva già detto  ieri  un twitter mentre a Roma si svolgeva un'assemblea dei neoleletti. :  “Qualore ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l'Italia, serenamente mi ritirerò dalla politica”, ha scrittto su twitter.  "Non siamo la stampella" Non lascia aperto neanche un varco, è chiarissimo il leader. Non vuole saperne di accordi.  E non si farà nessun referendum per decidere sull'alleanza col Pd. Al governo si va da soli o niente.  L'assemblea dei neoeletti ha bocciato l'ipotesi, a cui si era pensato inizialmente, di una "marcia" dei parlamentari a Roma per venerdì prossimo, per la prima seduta del pirmo parlamento. Il capogruppo al Senato Vito Crimi ha spiegato: "Non deve passare il concetto  che ci accompagnano come i bambini al primo giorno di scuola. Noi abbiamo una nostra dignità, siamo persone serie e non dobbiamo dare l'immagine che è una marcia di vittoria perchè noi andiamo in Parlamento a lavorarìe. Il Pd non ci ha fatto alcuna proposta, ci ha semplicemente fatto una comunicazione di tipo istituzionale che si fa tra gruppi parlamentari. Questo e' l'unico tipo di contatto che abbiamo avuto con il Pd'', precisa Crimi che esclude anche di essere stati oggetto di un 'mercato delle vacche' da parte del Partito Democratico verso i senatori del M5S.hanno già accomunato al fascismo e a Casapound.   Al presidente Napolitano chiederemo un governo del M5S. Se Napolitano accetta un governo 5 stelle deve accettare 20 punti di programma non un nome. Prima viene il programma, poi il nome”.  Niente marcia su Roma La capogruppo in pectore alla Camera Roberta Lombardi scherza: ''Grillo premier? Non lo abbiamo preso in considerazione. Ci mandi un curriculum...''. Le precisazioni arrivano al termine di una nuova giornata di riunione tra i neoeletti in Parlamento: i deputati e i senatori del M5S si sono visti in un albergo romano per decidere come comportarsi in Parlamento in vista delle richieste che dovranno fare su alcuni punti dirimenti per il movimento. Ci sono da stabilire nel dettaglio le indennità  che potranno essere percepite e come regolarsi sulla scelta dei portaborse: al movimento sono arrivati mille curricula da parte di candidati al ruolo e i parlamentari hanno organizzato un gruppo di lavoro per farne una selezione. Un altro gruppo di lavoro si occupera' invece di come tagliare i rimborsi che gravano sull'ammontare finale dell'indennita' dei parlamentari. Soprattutto il gruppo dei neoeletti ha deciso oggi di soprassedere sulla 'marcia' per le vie di Roma per accompagnare i neodeputati e senatori in Parlamento nel giorno del loro insediamemento".   

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