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Prima un Monti bis, poi Renziil Pd pensa ad un governo a tempoe qualcuno lancia Re Giogio ministro

Un tecnico per un esecutivo di scopo. Il Prof è pronto, ma la batosta elettorale è un freno. Intanto i dem vorrebbero il rottamatore candidato premier con il Loden in coalizione...

Ignazio Stagno
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Il tempo sta per scadere. Fitch ci ha declassati e Pier Luigi Bersani continua a dormire. Non sa che fare. Soprattutto non ha le idee chiare su come governare. Il segretario continua la sua rincorsa sul Movimento Cinque Stelle. Da Grillo picche su picche. Ormai un governo Pd-M5S sembra sempre più improbabile. E allora che fare? Monti bis - La prima strada porta sempre all'uomo in Loden. Il silenzio del Prof potrebbe essere il preludio ad un'estensione del suo mandato fino al nuovo voto. L'ipotesi è tutt'altro che irrealizzabile. Il Prof per molti continua ad essere un uomo di garanzia che può guidare la barca fino alle nuove consultazioni elettorali. Ma la sua salita in politica lo ha macchiato. Non è più tecnico tra i tecnici, è più semplicemente politico tra i palazzi. Giorgio Napolitano ci pensa e vuole capire cosa si può fare. la prassi costituzionale sarebbe altamente discutibile se Monti restasse a palazzo Chigi. Questo in tanti lo sanno, e un uomo che è stato bocciato dal voto degli italiani non può essere più il timoniere di un Paese che ha strozzato con la corda del fisco. Monti-Pd con Renzi - Un'altra idea allora è quella di un governo a tempo di 5-6 mesi. Un governo di scopo, guidato sempre da una figura terza, un tecnico, Saccomanni, Visco, i nomi sono tanti, che possa traghettare il Paese verso nuove elezioni, magari con una nuova legge elettorale. In questo caso l'idea del Pd è ben diversa. I democratici sono pronti a soffrire per qualche mese, per poi ripresentarsi agli elttori con un look del tutto nuovo. Il piano prevede un'alleanza con Monti e Scelta Civica e con un candidato premier che risponde al nome di Matteo Renzi. Un uomo dei piani alti del Pd rivela: "Se ci sarà un altro voto anticipato chiederemo a Monti di venire con noi, perchè è difficile che possano riandare da soli alle urne per come sono ridotti".  Napolitano ministro - Infine c'è il terzo scenario. Suggestivo ma davvero poco praticabile. Giorgio Napolitano è il garante del Paese in questo momento tempestoso. Qualcuno comincia a pensare a lui come "faro nella nebbia". Re Giorgio a maggio lascia il Colle. A quel punto è "svincolato". Si pensa a lui come probabile ministro di un governo di transizione. Dare il timone a Napolitano per portare un governo debole fuori dalle secche dello stallo attuale. Questa è la posizione che ha fatto propria Pietro Ichino. Se proprio non lo si può avere come ministro c'è chi rilancia un suo bis al Colle. Ma tra gli esperti e i costituzionalisti il parere unanime: possibile, ma improbabile. L'unica cosa certa è che bisogna fare in fretta.

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