Lega Nord, Zaia contro Tosi: "Mi manda una lettera? Si fa la pipì addosso"
Il governatore veneto sfida il segretario regionale che ha "richiamato" i ribelli: "Non ho ricevuto nulla. Comunque sentirà un gran sollievo, ma solo lui..."
Una resa dei conti quasi comica. La guerra tra i due big della Liga veneta Flavio Tosi (il segretario) e Luca Zaia (il governatore), entrambi candidati alla successione di Bobo Maroni alla segreteria federale della Lega Nord, registra un nuovo capitolo. Tosi, sindaco di Verona e maroniano di ferro, ha inviato una lettera di richiamo ai leghisti "ribelli" ed eccessivamente critici nei suoi confronti. Tra questi, c'è anche Zaia. Che alla stampa ha replicato, sarcastico: "Ancora non ho ricevuto nessuna lettera. E sinceramente questa non è la mia preoccupazione. Leggerò il testo e rigetterò al mittente ogni forma di posta di questo genere". "Penso che Fravio Tosi sia una persona intelligente - spiega Zaia, da Treviso -, che non può avallare un sistema nel quale non si possa dire quello che si pensa. Un discorso sono le offese, i danni che si possono fare al partito, sui quali bisogna intervenire, altro è il dibattito che ci deve essere, che in un partito di così tanti militanti deve essere sereno. E magari far nascere anche un confronto. Tutto si deve fare alla luce del sole e con estrema serenità". Chi scrive lettere si fa la pipìa addosso - Zaia poi si toglie qualche sassolino: "Tosi in questi anni ha potuto esternare quello che voleva. E racconto una cosa personale. Sono stato io ad intervenire nel Consiglio federale, l'anno scorso, perché volevano commissariare Verona per le esternazioni del sindaco. Io sono intervenuto e si è bloccato tutto. Prova ne sia che Flavio Tosi lo ha saputo, non so da chi, e mi ha chiamato per ringraziarmi. Quindi io continuo a dire: non condivido le tue idee, ma difenderò fino in fondo il fatto che tu possa esprimerle". In ogni caso, la storia delle lettere di richiamo al governatore non è andata giù: "Quando me ne hanno parlato ho pensato: Mi farò accompagnare dai genitori, la prossima volta che succederà qualcosa del genere. E poi ho pensato: chi scrive una lettera è un po' come farsi la pipì addosso; senti il caldo, un gran sollievo, ma tutti quelli che sono attorno non capiscono perché lo senti solo tu. Io direi che abbiamo ben altri problemi di cui occuparci. Corsa alla segreteria - Uno di questi pensieri, come detto, è la carica di segretario federale della Lega Nord. "Io non voglio cariche, non cerco segreterie di partito, non cerco segreterie nazionali né federali, non ho cordate, non ho correnti. - ha assicurato Zaia -. Ma se qualcuno pensa di mettermi un tappo in bocca si sbaglia. Io devo governare il Veneto, che è un grande impegno: ci sono 162mila disoccupati e 60 persone che hanno perso la vita suicidandosi all'interno delle loro imprese, e mi metto nei panni di quei familiari e di quei cittadini che leggono nello stesso giornale: Zaia censurato con una lettera, e di fianco, suicidato l'ennesimo imprenditore. E' disdicevole".