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Le "truppe "del Pd pronte al voto,ecco quanti sono gli uomini di Bersani,ma occhio alla "falange" renziana

Bersani e Renzi

I democratici sono spaccati in tantissime correnti. Devono decidere in fretta cosa fare. I numeri sono importanti. Pier deve capire se ha i "soldati" per governare

Ignazio Stagno
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In casa Pd si fanno i conti. per andare in parlamento bisogna farli. La spaccatura dentro i democratici è su due versanti. Il primo è quello del voto subito. Un ritorno alle urne catartico per cambiare nuovamente tutto. Poi c'è l'altro versante che invece cerca di resistere sulla strada di palazzo Chigi usando anche un tringolo con Napolitano per avere magari un governo tecnico. Normalmente tutti i deputati e tutti i senatori eletti nel Pd e nella coalizone dovrebbero sposare evotare compatti la linea di Bersani. Ma non è scontato che tutto vada così. Il gioco delle correnti è decisivo. Lo dice anche la carta d'intenti che hanno sottoscritto tutti i capi coalizone lo scorso ottobre: “Progressisti e democratici si impegnano a decidere a maggioranza qualificata tra i gruppi parlamentari in caso di dissenso su temi rilevanti”. Insomma non è detto che si debba per forza votare tutti compatti per il bel faccione di Pier. Così far di conto diventa decisivo. Ecco le truppe - Alla Camera Bersani, secondo i calcoli de Il Foglio,  può contare su 91 deputati, Vendola su 37, Renzi su 34, i giovani Turchi di Fassina e Orfini su 33, Franceschini su 27, Letta su 17, Fioroni su 13, Veltroni su 8, Bindi su 7, il centro democratico su 6, i socialisti su 4, Civati su 3, Marino su 3, Puppato e Prodi su un solo deputato. Con questi numeri potrebbe esserci spazio per una spaccatura pesante. Soprattutto sul tema del voto immediato o sul tenattivo di mettere su un governo che duri. A favore del voto, sommando bersaniani, vendoliani, giovani turchi, civatiani e mariniani, si arriva a 168 deputati. Un buon numero per tornare alle urne presto. Ma contro il voto anticipato ci sono i dinosauri del partito. D'Alema, Bindi, Letta e Franceschini. Loro possono contare su 75 deputati. A questo pacchetto mancano però i renziani che devono ancora decidere cosa fare. ma c'è da giurare che tra le loro fila un voto tra qualche mese con Renzi candidato premier potrebbe essere un'occasione ghiotta. Infine all'appello mancano pure 50 deputati che non possono essere classificati in nessuna delle due categorie. Bersani ha la calcolatrice in mano. Il riusltato però non cambia: ha fallito.

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