Silvio ricoverato per la congiuntiviteMa per Ilda non è un impedimento
I giudici di Milano hanno accolto l'impedimento avanzato dai legali di Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele per una congiuntivite, ritenendolo "legittimo e assoluto allo stato". Colpo di scena, dunque, all'udienza del processo Ruby: si tornerà in aula come da calendario lunedì prossimo, 11 marzo. Una decisione che sconvolge i piani della pm Ilda Boccassini, che in aula ha ribadito la volontà di avere in tribunale il Cavaliere nonostante i problemi di salute: la congiuntivite lo affligge dalla fine della campagna elettorale e gli ha impedito di chiudere la campagna elettorale a Napoli costringendolo a una videoconferenza. L'attacco di Ilda - "L'uveite bilaterale di cui soffre l'ex premier - ha attaccato in mattinata Ilda la Rossa - non è stata avanzata come primo legittimo impedimento, ma solo attraverso tre successivi certificati medici che rappresentano un'escalation per fermare l'udienza di oggi. Io, invece, chiedo che venga respinto il legittimo impedimento e si possa procedere”. La camera di consiglio ha deciso di sospendere il processo in attesa che arrivi un certificato medico annunciato dai legali di Berlusconi. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini ha "preso atto" della decisione del collegio, presieduta da Giulia Turri, ma ha domandato che venga chiesta alla presidenza del tribunale una "turnazione della cancelleria" in modo che si possa andare oltre le 17 di questo pomeriggio (ndr data in cui i cancellieri smettono di lavorare) in modo che "si definisca l'udienza odierna". La ricostruzione - Con una "breve cronistoria" la Boccassini ha spiegato in aula che il primo fax della difesa, datato 6 marzo, annuncia per oggi un legittimo impedimento perché Berlusconi deve "presenziare a una riunione a Palazzo Grazioli", residenza privata del Cavaliere, con i vertici del Pdl . Ieri un altro fax "annulla il legittimo impedimento per impegni istituzionali" e ne chiede uno nuovo "per condizioni di salute" allegando una "documentazione medica su carta intestata dell'ospedale San Raffaele datata 5 marzo, in cui si parla di "uveite bilaterale e si prescrive un periodo di almeno sette giorni di totale riposo e cura a domicilio". Un secondo certificato medico spiega che "al momento è controindicata qualsiasi attività che prevede fonte di luce intensa". La Bossassini fa notare che nel primo fax, quando viene chiesto il primo legittimo impedimento non si fa cenno dei motivi medici, sebbene già noti. Nulla viene detto perché Berlusconi ritiene che la malattia non sia da ostacolo alle sue attività politiche. Un nuovo certificato di ieri - continua la Boccassini - evidenzia come "la mancata adesione" ai consigli medici "può implicare delle complicazioni della patologia". Per l'accusa "è di tutta evidenza che un medico serio avrebbe dovuto evidenziare questi rischi subito" ed è altrettanto "chiaro che la patologia di Berlusconi non possa rappresentare un impedimento assoluto". I legali del Cavaliere, invece, sostengono che la patologia di cui soffre Berlusconi è tale da impedirgli la sua presenza in aula. Tra l'altro, quando i giudici erano già in Camera di Consiglio, è stata resa nota la notizia che l'ex premier è stato ricoverato all'ospedale San Raffaele.