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Casini, Fini, Pivetti, Bertinotti,la presidenza della Camera li ha sepoltiChi sarà il prossimo a fallire?

Bertinotti, Casini, Pivetti, Fini

Gli ultimi cinque presidenti di Montecitorio sono scomparsi dai giochi della politica che conta. Quella poltrona è il canto del cigno prima dell'uscita di scena

Ignazio Stagno
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La presidenza della Camera non porta bene. Chi va sulla poltrona di Montecitorio è destinato a fare una brutta fine. E' una sorta di canto del cigno prima dell'uscita di scena. Gli utlimi cinque presidenti della Camera sono rimasti al palo e non sono più protagonisti della politica italiana. Fausto Bertinotti dopo il "bacio mortale" di Montecitorio è completamente rimasto ai bordi dell'arena politica. Il suo partito, Rifondazione Comunista è stato azzerato. Il subcomandante Fausto è solo un ricordo di quel governo Prodi del 2006. Irene Pivetti invece dopo la sua presidenza ha cambiato vita. Ha abbandonato la politica dedicandosi, con risultati alterni, alla carriera nello show-biz. E Luciano Violante? Missing. Scomparso. Dopo essere rimasto per tanto tempo tra i nomi spendibili del centrosinistra per incarichi di spessore, ora tra le stanze del Pd quel nome non risuona più. Infine ci sono i due gemelli del fallimento: Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini. Il primo con l'Udc all'ultima tornata elettorale ha raccolto l'1,74 per cento. La sua carriera politica è quasi al capolinea. Resisterà ancora per un altro giro, ma dopo questa legislatura, con buona probabilità, resterà fuori dal parlamento. Il secondo, Gianfry, è inutile dirlo è affondato con il suo Futuro e Libertà. Dopo aver raccolto lo 0,50 per cento dei consensi ha dichiarato lo stato di fallimento. Poltrona, addio: gli restano le immersioni a Giannutri e la casa di Montecarlo. Insomma, chi va sullo scranno più alto di Montecitorio rischia grosso. I grillini sono avvisati. Vendola pure.

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